La tecnica nel Bodybuilding

la tecnica nel bodybuilding

Il bambino impara a camminare passo dopo passo, lo sprinter impara a scattare allenamento dopo allenamento, il nuotatore migliora la sua tecnica vasca dopo vasca. Una volta assodato lo schema motorio questo diviene automatico, naturale ed istintivo, ricercando il massimo “lavoro” (formula Fisica) possibile con il minimo dispendio energetico possibile: efficienza!

Questo vale per tutti gli sport del mondo oltre che per i movimenti più comuni nella vita di tutti i giorni, ma non vale per il Bodybuilding.

Nel Bodybuilding si allena il muscolo non l’esercizio.

Il gesto tecnico nel Bodybuilding è quanto di più innaturale esista al mondo, questo non sarà mai istintivo e naturale, ma sempre ricercato e pensato. Nel BB si ricerca l’esaurimento delle fibre, dei Fosfati, del Glicogeno e delle riserve energetiche, non il risparmio di queste ultime, cosa rarissima in natura e – se avviene – non è certo per nostra scelta.
Questo perché il nostro corpo deve andare contro agli schemi motori che ha sviluppato in milioni di anni di evoluzione: ricordiamo che la macchina-uomo ragiona sempre istintivamente per economia del gesto e per sopravvivenza, come detto prima per produrre il massimo lavoro con la minima spesa metabolica. Il culturista invece per aumentare il “lavoro dentro la serie” fa l’esatto contrario.

stacco gambe tese bodybuilding

La tecnica nel Bodybuilding

In una ripetizione, o in una serie di ripetizioni, tutto è secondario se non il lavoro sul muscolo target“.

Nel Bodybuilding uomo e attrezzo devono essere un’unica entità: il manubrio, il bilanciere, il cavo e le macchine devono essere un’appendice del corpo non un oggetto da spostare da un punto A a un punto B.
Saper percepire il muscolo è la chiave del successo di ogni allenamento e saper distinguere la differenza tra un “movimento” ed il “coinvolgimento” del motore direttamente interessato (il muscolo target) in quell’esercizio dovrebbe essere uno dei tasselli fondamentali del culturista.

Il contatto mente-muscolo, il massimo isolamento muscolare, i feedback sensoriali, il piano di lavoro coerente col gruppo allenato, la dinamica della singola ripetizione sono la base di un allenamento vincente, saranno le percezioni a guidare il vostro lavoro in palestra… puro feeling!
Procedendo nel nostro percorso in palestra miglioreremo questa capacità di controllare ogni singolo istante del movimento e della contrazione muscolare, amplificando così sempre più i risultati.

Non puoi allenare ciò che non sai contrarre

connessione mente muscolo

Vediamo insieme qualche tip and tricks per migliorare questo famoso contatto mente-muscolo:

  • Iniziare l’allenamento con un esercizio che lavora il muscolo in massimo accorciamento. Ci sono esercizi che – per loro natura – enfatizzano di più lo stretching ed altri la fase di contrazione del muscolo. Iniziare la seduta un muscolo in massimo accorciamento ci aiuterà a percepire meglio la zona che vogliamo lavorare. Partire dal punto di massimo accorciamento del muscolo target e fare molto lentamente la fase eccentrica fino a quando sentiremo la tensione che si allenterà, a quel punto invertire il movimento per ritornare in massima contrazione.
  • Peak Contraction. Ci sono, inoltre, esercizi di isolamento o macchinari che enfatizzano molto la contrazione di picco, questi sono ottimi strumenti per amplificare le sensazioni che stiamo cercando. Una volta arrivati nel punto del ROM di massima contrazione effettuare una contrazione volontaria del muscolo bersaglio per un paio di secondi, eseguire la ripetizione successiva e ripetere.
  • Tecnica SuperSlow. Impiegare più tempo per completare la ripetizioni – in particolare nella fase concentrica – potrà aiutarvi a “sentire” meglio il muscolo interessato. Ci hanno sempre insegnato ad eseguire una fase eccentrica lenta e controllata ed una fase concentrica esplosiva, questo è corretto nelle serie allenanti ma è un pessimo metodo per migliorare la priopiocezione della vostra muscolatura: impiegare più tempo per svolgere la fase concentrica vi aiuterà a trovare le sensazioni ed il lavoro muscolare che cercate.
  • Tensione continua. Lavoriamo il nostro muscolo senza tregua
  • Tecnica del “tocco”. Quando è possibile applicare le dita della mano (magari durante un lavoro unilaterale oppure assistiti da un compagno di allenamento) sul dettaglio muscolare direttamente interessato, questo migliorerà il nostro feedback sensoriale e la connessione neuro-muscolare, provare per credere.
  • Lavoro uni-laterale. Lavorare solo un lato del corpo alla volta ci permetterà di concentrarci meglio sul dettaglio muscolare direttamente interessato, ci darà più coordinazione intra e inter-muscolare e più forza.
  • Posare, posare, posare! Nel bodybuilding il posing è il gesto di gara, punto. I più esperti posatori saranno esibire ogni dettaglio muscolare, questo sembra scontato ma richiede un grande controllo e propriocezione di ogni singolo muscolo.

Il Bodybuilding è funzionale? L’ipertrofia del Bodybuilder è fine a se stessa?

squat bodybuilding

Alla luce di quanto detto fin’ora penso che la risposta venga da sé, ma avevo piacere a chiudere con questa frase del famoso preparatore Pietro Sassi:
Mi disinteresso completamente di coordinazione e forza esplosiva, come di qualsiasi altra dote fisica che non sia correlata ad ipertrofia muscolare o atrofia adiposa.
Mi occupo di Bodybuilding.
Adoro la sua completa e dichiarata non-funzionalità: chi lavora già produce ed è funzionale tutto il giorno.”

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Andrea Biasci

Fondatore del Project inVictus e autore di Project Nutrition, il libro sulla nutrizione con più di 90 000 copie vendute, che unisce la teoria alla pratica su base scientifica. Laureato in Scienze Motorie e nella magistrale in Scienze della Nutrizione Umana. Per anni è stato Professore Universitario a contratto presso l'Università degli Studi di Milano. Maggiori informazioni

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