Leptina: cos’è, funzioni, dimagrimento

Leptina

Hai mai sentito parlare della leptina? La leptina è un ormone che ha un ruolo cruciale nel controllo del peso corporeo, regolando i meccanismi di sazietà, dimagrimento ed obesità.

La leptina è la chiave per comprendere come il nostro corpo regoli l’appetito e il metabolismo. In questo articolo approfondiremo cos’è la leptina, quali sono le sue funzioni e come può essere sfruttata per dimagrire in modo efficace. 

Cos’è la leptina?

La leptina è un’adipochina, un ormone peptidico di 167 amminoacidi, principalmente prodotto dalle cellule del tessuto adiposo sottocutaneo. Una piccola parte viene anche prodotta da placenta, ghiandole mammarie, muscolo scheletrico, stomaco ed ipofisi.

La produzione di leptina è direttamente correlata alla quantità di massa grassa: maggiore è la quantità di tessuto adiposo, maggiore è la produzione di leptina. Tuttavia, ci sono altri fattori che influenzano i valori di leptina, tra cui: sesso, età e genetica. In media, i livelli di leptina sono più elevati nelle donne rispetto agli uomini, principalmente a causa della differenza nella composizione corporea.

La secrezione di quest’ormone avviene in modo variabile durante le 24h con un picco durante le ore notturne. Questo picco può dipendere dai ritmi circadiani individuali, dagli schemi di sonno e dalle abitudini alimentari. I valori medi sono compresi tra 1.2-9.5 ng/ml nell’uomo normopeso e 4.1-25 ng/ml nella donna normopeso (BMI 18,5-25).

La grelina, a differenza della leptina, agisce come un avversario nella regolazione dell’appetito e del peso corporeo. Questo ormone oressizzante è prodotto principalmente nello stomaco e, quando i suoi livelli aumentano, invia segnali di fame al cervello. In altre parole, la grelina stimola l’appetito e può portare a una maggiore assunzione di cibo. Questa dinamica contrapposta tra la leptina e la grelina è essenziale nel mantenere l’equilibrio fame-sazietà nel nostro corpo.

Funzioni e proprietà della leptina: a cosa serve?

La leptina è coinvolta in diverse funzioni importanti per la regolazione del peso corporeo e dell’omeostasi energetica. La più conosciuta è la regolazione dell’assunzione di cibo. Ma come funziona?

  • Stimola i neuroni anoressigeni (neuroni della sazietà): questi segnali indicano al cervello che il corpo ha sufficienti riserve di grasso, inducendo una sensazione di sazietà;
  • Inibisce i neuroni oressigeni (neuroni della fame): l’azione inibitoria della leptina su questi neuroni contribuisce a ridurre il desiderio di cibo e a prevenire gli eccessi alimentari.

Inoltre, la leptina è coinvolta anche in altre numerose funzioni:

  • Regolazione del metabolismo: la leptina influisce sulla regolazione del metabolismo basale, cioè la quantità di energia che il corpo brucia a riposo. Livelli adeguati di quest’ormone riducono la lipogenesi, stimolano la lipolisi ed aumentano la sensibilità insulinica.
  • Regolazione della termogenesi: la leptina può influenzare la produzione di calore nel corpo in un processo noto come termogenesi. Questo può contribuire alla regolazione della temperatura corporea e al consumo di energia.
  • Riproduzione: la leptina ha un ruolo permissivo nell’iniziazione della pubertà, fungendo da segnale all’ipotalamo, avvisandolo di sufficienti riserve energetiche disponibili per supportare la maturazione sessuale. In sostanza ha un ruolo di indicatore di disponibilità energetica, influenzando lo sviluppo sessuale, in particolare nelle donne.
  • Stimolazione dell’attività immunitaria: la leptina può stimolare l’attività dei neutrofili e delle cellule T, coinvolte nella difesa dell’organismo contro i patogeni. La carenza di leptina, così come un eccesso, possono influenzare negativamente la funzione immunitaria con implicazioni di suscettibilità nei confronti di infezioni e malattie autoimmuni. Tuttavia, la ricerca su questi temi è ancora in corso.

Leptina e obesità: quale relazione?

La leptina è strettamente legata all’obesità e gioca un ruolo significativo nella sua fisiopatologia. Ma come mai si continua ad ingrassare se la quantità di leptina è proporzionale al tessuto adiposo e  dovrebbe dunque sopprimere la ricerca del cibo?

Questo apparente paradosso è spiegato dal fatto che molte persone obese, nonostante gli elevati livelli di leptina nel sangue (iperleptinemia), sembrano non rispondere adeguatamente a quest’ormone a causa di una ridotta sensibilità ipotalamica. In sostanza, il cervello non interpreta correttamente il segnale della leptina e continua ad inviare segnali di fame, portando ad un aumento dell’assunzione di cibo secondo un meccanismo analogo a quello dell’insulino-resistenza.

A questo proposito, la supplementazione farmacologica di leptina nell’obeso si è dimostrata piuttosto deludente, mentre è molto efficace nelle rare obesità ipotalamiche, dove si ha mutazione del gene ob che codifica per la leptina.

Come stimolare la leptina per dimagrire?

leptina, obesità, dimagrimento

La leptina è secreta in risposta ad un pasto, in particolare se ricco in carboidrati siccome l’insulina aumenta la secrezione di leptina. Questo aspetto è spesso sfruttato nei contesti di natural bodybuilding e di dieta ipocalorica: per limitare la riduzione della leptina si cerca di mantenere quanto più alto possibile l’apporto glucidico, allo scopo di ridurre l’impatto negativo della restrizione calorica.

Tuttavia, è importante notare che il grado di aumento della leptina attraverso l’assunzione di carboidrati dipende dalla quantità e dalla durata dell’apporto calorico. In molti casi, la semplice tecnica del “ refeed glucidico “, cioè l’aumento temporaneo dell’apporto di carboidrati, potrebbe avere un impatto limitato sui livelli di leptina a meno che non venga seguita per diversi giorni consecutivi (almeno 3) o accompagnata da un aumento significativo delle calorie.

Inoltre, l’effetto della leptina sulla regolazione del peso corporeo può variare notevolmente tra individui. Le persone magre potrebbero essere più sensibili alla riduzione dei livelli di leptina, mentre gli individui obesi potrebbero non risentire in modo significativo della restrizione calorica a causa delle riserve di grasso in eccesso e della minore sensibilità iniziale della leptina. 

In contesti in cui il mantenimento della massa magra è una priorità, come per gli atleti, è importante considerare attentamente la gestione dell’apporto calorico e dei nutrienti per massimizzare il beneficio della leptina. Tuttavia, è essenziale farlo sotto la supervisione di professionisti per garantire un approccio sicuro ed efficace al dimagrimento, evitando potenziali problemi ormonali o metabolici.

In ultimo, evita di ridurre drasticamente le calorie per lunghi periodi e mantieni un deficit calorico moderato, bilancia i macronutrienti e non escludere i carboidrati per dimagrire. Assicurati di dormire a sufficienza per mantenere una buona salute ormonale e concediti più pasti piccoli e frequenti per cercare di mantenere stabili i livelli di leptina.

 

Bibliografia

R.S. Ahima, Metabolic Syndrome – A comprehensive textbook, 2016

Layne Norton & Peter Baker, The Complete Contest Prep Guide, 2018

Stephan Guyenet, The Hungry Brain: Outsmarting the Instincts That Make Us Overeat, 2017

Paz-Filho G, Mastronardi C, Wong ML, Licinio J. Leptin therapy, insulin sensitivity, and glucose homeostasis. Indian J Endocrinol Metab. 2012;16(Suppl 3):S549–S555. doi:10.4103/2230-8210.105571

True C, Kirigiti MA, Kievit P, Grove KL, Smith MS. Leptin is not the critical signal for kisspeptin or luteinising hormone restoration during exit from negative energy balance. J Neuroendocrinol. 2011;23(11):1099–1112. doi:10.1111/j.1365-2826.2011.02144.x

Leinninger GM, Jo YH, Leshan RL, et al. Leptin acts via leptin receptor-expressing lateral hypothalamic neurons to modulate the mesolimbic dopamine system and suppress feeding. Cell Metab. 2009;10(2):89–98. doi:10.1016/j.cmet.2009.06.011

Guyenet SJ, Schwartz MW. Clinical review: Regulation of food intake, energy balance, and body fat mass: implications for the pathogenesis and treatment of obesity. J Clin Endocrinol Metab. 2012;97(3):745–755. doi:10.1210/jc.2011-2525

Miriam Granado, Cristina García-Cáceres, Laura M. Frago, Jesús Argente, Julie A. Chowen, The Positive Effects of Growth Hormone-Releasing Peptide-6 on Weight Gain and Fat Mass Accrual Depend on the Insulin/Glucose Status, Endocrinology, Volume 151, Issue 5, 1 May 2010, Pages 2008–2018

 

Note sulla co-autrice: Valentina Idà

Laureata triennale in Scienze Motorie e attualmente studentessa magistrale in Scienze della Nutrizione Umana. Da sempre interessata all’alimentazione e al fitness ha scelto di coniugare le sue due passioni e formarsi per far comprendere, soprattutto alle donne, quanto sia importante alimentarsi in modo adeguato e adottare uno stile di vita sano. 

4.9/5 - (26 votes)

Aimone Ferri

Dietista e studente magistrale in Scienze Cognitive. Personal trainer ISSA, istruttore di powerlfting FIPL, appassionato di bodybuilding, powerlifting e nutrizione sportiva. Maggiori informazioni

Assistenza