I grassi bruciano al fuoco dei carboidrati

Chi ha studiato biochimica avrà sentito, durante il suo percorso di studi, la frase: i grassi bruciano al fuoco dei carboidrati. Nell’articolo vedremo (anche per chi non ha fatto biochimica) cosa vuol dire tecnicamente. La frase viene o veniva  utilizzata per indicare che la completa ossidazione degli acidi grassi può avvenire soltanto attraverso la presenza dei carboidrati (glucosio). Quindi possiamo dimagrire correttamente solo se mangiamo carboidrati?
La risposta è ovviamente no, tuttavia questo macronutriente si rivelerà importante non tanto per il dimagrimento ma per altri fattori sempre legati ad una miglior composizione corporea, vediamo di scoprire quali.

Tutto fa ingrassare

I principi su sui si basa la biochimica del nostro corpo sono estremamente complessi, ma la logica con cui la natura gli ha ideati è semplice. Quando pensiamo alle diete pensiamo agli alimenti (carne, pesce, legumi, cereali, ecc.), oppure ai macronutrienti (proteine, carboidrati, grassi, alcol). Ai fini del sostentamento dei nostri processi vitali, tutto questo si traduce in energia, o meglio Acetil-CoA, la molecola che il nostro corpo ricava da TUTTI i macronutrienti che assumiamo.

Catabolismo macronutrienti acetil-CoA

L’acetil-CoA entrerà nel ciclo di Krebs dove verrà trasformato in energia o darà vita a nuove molecole, in un continuo processo catabolico/anabolico.

Perchè i grassi bruciano al fuoco dei carboidrati

Se avete guardato bene il grafico sopra avrete visto che il piruvato può diventare acetil-CoA ma può entrare anche direttamente nel ciclo di Krebs diventando ossalacetato (grafico in basso). La presenza di ossalacetato è il fattore limitante l’ingresso dell’acetil-CoA nel ciclo, in definitiva senza piruvato (quindi senza carboidrati), il ciclo di Krebs sarà molto limitato. Questa è la ragione per cui si dice che i grassi bruciano al fuoco dei carboidrati, perchè per smaltire l’acetil-CoA derivante dal metabolismo degli acidi grassi, (beta-ossidazione), abbiamo bisogno del piruvato (glucosio).

Ossalacetato e piruvato

Ma cosa succede se non abbiamo abbastanza ossalacetato? Che l’acetil-CoA si accumulerà e prenderà la via dei corpi chetonici, aumentando la produzione di queste molecole. Se ti interessa approfondire l’argomento leggi il nostro articolo sulla chetosi (la parte di biochimica) e sulla dieta chetogenica (la parte pratica).

In ogni modo nel pratico possiamo dire che i grassi bruciano al fuoco dei carboidrati o dei corpi chetonici (i quali sono l’altra via metabolica con cui convertiamo l’acetil-CoA). Tuttavia le cose non finisco qui ed entrano in gioco le proteine.

Ciclo di Krebs e catabolismo muscolare

Il muscolo nei soggetti sani (vedi flessibilità metabolica) a riposo, lontano dai pasti, è il tessuto che consuma più grassi. Il consumo è talmente elevato che per soddisfare le richieste del ciclo di Krebs intervengono anche gli aminoacidi (glucogenetici), in particolare gli aminoacidi ramificati che costituiscono il 35% delle proteine muscolari.

Abbiamo così un catabolismo muscolare perenne a riposo. La soluzione per preservare la massa magra è in parte quella di aumentare l’introduzione alimentare di proteine, in modo da compensare il catabolismo, ma soprattutto è quella di mangiare una buona quota glucidica. Scorte epatiche e muscolari abbondanti di glicogeno, permettono un risparmio delle proteine muscolari. Questo avviene soprattutto nelle fasi di definizione, dove si è visto che più siamo magri e più diete low fat preservano meglio il muscolo rispetto a diete low carb.

I carboidrati sono così dei veri e propri salvagenti per i nostri muscoli, perchè va ricordato che i grassi bruciano al fuoco dei carboidrati ma anche degli aminoacidi.

Si stima che una volta che sono quasi finite le riserve di glicogeno epatico (dopo 18-20h che non mangiamo carboidrati), ma in realtà già prima, il corpo nelle successive 24h catabolizzerà mediamente 180g di proteine muscolari per sopperire alla funzione del glucosio mancante.
Per limitare questo catabolismo le diete low carb consigliano d’introdurre almeno 150-200g di proteine.
Diete chetogeniche invece, dopo la prima fase di adattamento, richiedono un utilizzo del glucosio inferiore, questo perchè il cervello smette di utilizzare il glucosio e consuma i corpi chetonici. Quindi la dieta chetogenica è meno catabolica verso il muscolo rispetto ad una low carb, ma a nostro parere e risultati alla mano, non è comunque una dieta ottimale nello sportivo.

aminoacidi glucogenetici e chetogenici

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Andrea Biasci

Fondatore del Project inVictus e autore di Project Nutrition, il libro sulla nutrizione con più di 90 000 copie vendute, che unisce la teoria alla pratica su base scientifica. Laureato in Scienze Motorie e nella magistrale in Scienze della Nutrizione Umana. Per anni è stato Professore Universitario a contratto presso l'Università degli Studi di Milano. Maggiori informazioni

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