Gara di Strongman: come funziona?

gara strongman

Molti hanno sentito parlare di Strongman, ma quanti conoscono come funzionano le competizioni di questo sport e come sono strutturate le prove?
In questo articolo andremo a capire come si differenziano gli eventi delle competizioni Strongman e quale sia la loro classificazione, importantissima per la periodizzazione dell’allenamento di atleti (agonisti e non).

Oltre a questo, capiremo il perché lo Strongman è considerato lo sport della forza a 360° rispetto a tutti gli altri.

Classifichiamo una gara di Strongman

Metodo di classificazione

Le classificazioni dei movimenti possibili con i sovraccarichi possono essere molteplici, a seconda delle metodologie e dei princìpi che andiamo ad applicare per stilarle e che possono far cambiare di molto il risultato finale, andando a far perdere l’utilità per la quale vogliamo finalizzare questa classificazione.

Solitamente, infatti, la qualificazione basilare degli eventi gara in qualsiasi sport consiste nella distinzione degli esercizi specifici ed esercizi aspecifici.

Nei primi, si ha il rimando massimo alla tecnica di esecuzione utilizzata in gara ed ottenibile in fase di allenamento, così da poter lavorare direttamente sulla performance e sul transfert dell’evento specifico (non sempre tutte le attrezzature delle competizioni sono replicabili in allenamento, basti pensare alla prova del Plane Pull).

Ovviamente, per la categoria degli eventi specifici (competizione) non necessariamente parliamo di esercizi legati all’allenamento della tecnica in rapporto alla forza/potenza. Infatti, sebbene nel nostro caso gran parte degli eventi gara siano assimilabili a queste dinamiche, esistono alcuni eventi dove saranno richieste anche capacità tecniche relative alla velocità o comunque molto orientate a questa caratteristica (sempre tecnico-specifiche dipendenti). Un esempio è il lancio di oggetti relativamente leggeri ad altezze relativamente elevate (5-6m) o il semplice scatto di ritorno durante una Loading Race.

Nell’utilizzo e nell’applicazione dei secondi si ha invece la necessità di allenare e migliorare le capacità condizionali (Forza, Velocità e Resistenza) da applicare poi negli eventi della competizione. In questo ambito si andranno a localizzare tutti gli esercizi svolti senza attrezzature sport specifiche: rientrano in questo contesto quasi tutti gli esercizi svolti con il normale bilanciere, oltre alle attrezzature utilizzate per il condizionamento generale, quali Vogatore, Air Bike e similari; a mio avviso l’allenamento delle capacità condizionali in determinati periodi della programmazione deve essere svolto attraverso eventi sport specifici richiamando direttamente le dinamiche gara.

Ovviamente, non si intende dire che debba esserci prettamente questo approccio al condizionamento cardiovascolare, ma solamente che debba essere trattato ed allenato attraverso le giuste dinamiche come un aspetto sport specifico in prossimità delle competizioni, in modo da massimizzare la performance.

Ma non mi addentro ulteriormente in questa analisi perché non è il tema dell’articolo.

Tornando a noi, le possibilità di classificazione delle prove Strongman (Sport Specifiche) possono essere determinate seguendo tre principi fondamentali, quali:

  • Classificazione biomeccanica del gesto rispetto al proprio piano frontale: Spinta, tirata, lancio, trattenuta ecc
  • Classificazione per tipologia ricorrente di attivazione muscolare e del rispettivo “Time under tension”: Velocità di esecuzione minima, tempo sotto tensione, ripetizioni cicliche del tempo sotto tensione ecc
  • Classificazione gara per tipologia di evento/movimento: Trasporto (Carry), sollevamento (Lift), distensione sopra la testa (OverHeadPress), lancio (Toss) ecc
  • Classificazione per la modalità esecutiva dell’evento: Reps/Limit Time, Distance/No Time, Max Effort ecc

Tutti questi ordinamenti sono sì distinti, ma al contempo strettamente interconnessi tra loro, per cui una classificazione prettamente biomeccanica richiederebbe di sezionare tutti gli eventi nelle rispettive fasi di movimento. Atto che snaturerebbe il fine principale dell’ottica su cui ci stiamo basando sin dall’inizio dell’articolo, quella “competitiva” e “prestazionale”.

Infatti, alcuni eventi si vedrebbero scomposti in movimenti parziali, anche relativamente simili, ma espressi in contesti e con dinamiche di forza e velocità richieste completamente differenti, rimando qui, per esemplificare, alla fase di Clean di un Log Lift Max o di un Atlas Stone in modalità Ladder.

Se optassimo per analizzare gli eventi seguendo le “Modalità Esecutive”, avremmo un criterio molto importante, se non fondamentale, su cui lavorare per stilare una programmazione ponderata alla gara (che verrà ovviamente analizzato in ogni caso ai fini della preprazione), dato che la modifica o meno di queste direttive determina il sistema energetico-metabolico utilizzato dal nostro corpo per affrontare l’evento.

Al contempo andremmo a dover cambiare e modificare completamente la nostra analisi della classificazione di competizione in “competizione a seconda delle scelte degli organizzatori”, questione assai sconveniente.

Infatti, otterremmo una maggiore difficoltà ad ottimizzare il risultato gara, dato che avremmo a disposizione tempistiche ristrette per affinare le tecniche di esecuzione dei vari esercizi e per il miglioramento specifico delle capacità condizionali richieste dall’evento. Usando questi criteri vi è il rischio di focalizzarsi su una dinamica diametralmente opposta a quella richiesta in competizione.

Va da sé che per esporre le “Modalità Esecutive” e le “Tecniche Esecutive” avremmo bisogno di ulteriori articoli (o una serie) opportunamente dedicati dato che sono un argomento molto vasto e ben strutturato.

Ed eccoci all’ultima opzione della nostra lista; ma al contempo la più ponderata e, come vedremo in seguito, la più efficiente.

La divisione degli Eventi dello Strongman in termini di movimento completo (con le rispettive difficoltà esecutive nel concludere le prove gara) e tipologia di suddivisione delle prove in gara, che rispecchiano direttamente il proposito stesso della competizione di mettere alla prova le capacità degli atleti sotto ogni punto di vista.

Questo è il criterio che andiamo ad analizzare di seguito e che delinea la Classificazione Eventi di questo sport.

 

Prima di continuare l’articolo entrate nel “vivo”della competizione; in video The Final 2019.

Classificazione Eventi

Individuato il criterio di classificazione più “utile” e “pratico” per chi è atleta o allenatore in questo sport, possiamo andare ad analizzare direttamente nel dettaglio gli eventi Strongman, in modo da raggrupparli e contestualizzarli (anche capendone le motivazioni dell’inserimento all’interno della competizione) secondo il principio che segue.

Prendendo ad esame le competizioni del campionato di Strongman svolte sul suolo italiano, possiamo vedere come il numero di eventi può andare da 3 fino a 5, arrivando nel caso di competizioni internazionali ad un totale di 6 eventi (anche su più giornate sequenziali).

Solitamente, le competizioni che vedono come partecipanti gli atleti della categoria Pro hanno un minimo di 4 eventi; numero che nella finale del Campionato italiano sale a 5. Un numero “classico” visto che nel resto mondo spesso sono appunto cinque gli eventi che gli atleti si trovano a dover fronteggiare nella singola competizione.

Questo è un numero che riprende anche le 5 macrocategorie di eventi che tra poco analizzeremo e che, come anticipato prima, vanno a testare a 360° tutte le sfaccettature della forza.

Invece, per quanto riguarda le competizioni Rookie, cioè quelle che vedono come partecipanti novizi e amatori, queste hanno i carichi degli eventi inferiori a quelle delle competizioni Pro, in modo da rendere la partecipazione al Campionato alla portata di tutti gli atleti che non hanno alle spalle esperienza e livello prestazionale  alto. In genere, per questa categoria, si hanno 3 eventi per competizione e 4 alla finale del Campionato italiano.

Per questo, i tre eventi solitamente presenti alle competizioni sono delle categorie più “Basilari” e facilmente allenabili anche in strutture non specificatamente allestite:

-Evento di Stacco/Squat.

-Eventi di Overhead Press.

-Eventi di Trasporto; meno frequentemente eventi di Isometria/Sollevamento.

Questa suddivisione avviene indipendentemente dalla modalità esecutiva dell’evento (Reps/Limit Time, Distance/No Time, Max Effort ecc).

Ovviamente, si tratta di una norma applicata dagli organizzatori del Campionato e delle competizioni per rendere le prove allenabili e praticabili con l’utilizzo di attrezzatura minima e basilare, così anche da favorire chiunque voglia diffondere questo sport, organizzando le competizioni in centri sportivi e palestre sparse sul territorio.

Normalmente, le nozioni tecniche e le capacità richieste per il completamento di una competizione Rookie sono inferiori a quelle delle competizioni Pro e ciò come vedremo tra poco è dettato appunto dalla scelta degli eventi sopra elencati. Per fare un esempio semplicistico: la prova delle Atlas Stone, che difficilmente viene inserita nelle competizioni Rookie ha una componente tecnica più elevata rispetto a quella di un classico stacco da terra.

Una competizione Pro, sarà in ogni caso, suddivisa in maniera similare, andando ad ampliare sia il numero di eventi sia la possibilità di scelta tra le tipologie, che si va ampliando di molto, aumentando proporzionalmente la difficoltà.
Inoltre, proporzionalmente, la scelta degli eventi e delle attrezzature si va ampliando anche all’interno delle tipologie di evento elencate prima. Vedesi l’utilizzo di attrezzature di più difficile gestione come Dumbell, Block ecc.., oppure l’inserimento di Medley con varie attrezzature.

I cinque eventi delle competizioni Pro sono (non in ordine di esecuzione) suddivisi in:

-Evento di Stacco/Squat.

-Eventi di Overhead Press.

-Evento di Trasporto.
-Evento di Trasporto/Sollevamento/Lancio.

-Evento Isometrico/Sollevamento.

Tutte quelle elencate sopra sono regole generali che vengono rispettate ed applicate nella maggior parte dei casi, per favorire la partecipazione e la possibilità di preparazione degli atleti.  Ma non necessariamente in tutte le competizioni avremo questo genere di suddivisione nel dettaglio, cosa che personalmente non approvo: avere questo genere di impostazione gara per competizioni di rilievo dove viene messo in palio un titolo rende fuorviante l’analisi delle prestazioni stesse degli atleti e la possibilità di dichiarare realmente “il più forte”.

Da questa breve analisi delle competizioni possiamo andare a elaborare la classificazione degli eventi Strongman nel suo complesso, utilizzando come discriminante principale il punto focale di difficoltà esecutiva delle prove o, se vogliamo, “l’anello debole” nell’esecuzione e nel loro completamento.

Anello debole che, come abbiamo detto prima, delinea insieme a quello di tutte le altre prove un’analisi totale delle capacità degli atleti.

Questo aspetto cardine dello Strongman lo definirei come: “Una prova per ogni debolezza”.

Da questo,  la macro suddivisione degli eventi Strongman:

Eventi di Press (O.H.P.E.): Log Lift, Axle (Fat Bar) Lift, Dumbell Lift, Viking Press; Block Press, Atlas Press, Keg Press e varianti.

Eventi di Stacco e Squat (D/S.E.): Barbell/Axle Deadlift/Squat, Barbell/Axle Wheel                                                                                 Deadlift/Squat, Car Deadlift/Squat,Elephant Bar Deadlift,Farmer’s Deadlift e varianti.

Eventi di Trasporto (C.E.):  -Dinamico: Farmer’s Walk, Yoke Walk, Frame Carry, Car Walk e varianti.

-Isometrico: Husafell Carry, Conan Wheel (versione “moderna”), Keg Carry e varianti.

-Trascinamento: Chain Drag, Truck Pull e varianti.

Eventi di Lancio (T.E.): Bag Toss, Keg Toss, Tire Toss e varianti.
Eventi di Sollevamento (L.E.): -Dinamico di trasporto: Loading Race, Tire Flip e varianti.

-Statico: Atlas Stone over the Bar, Atlas Stone to Shoulder, Bar over the Bar, Bag to Shoulder, e varianti.

Eventi Isometrici (I.E.): Vitruvian Hold, Front Hold, Car hold, Hercules Hold.

Come possiamo vedere questa è una lista infinitamente più ampia rispetto a quella che siamo abituati a vedere negli sport di forza convenzionali come PowerLifting e WeightLifting.

Difatti, questi eventi, per essere praticati e portati a termine, necessitano di una capacità totale della gestione di tutti gli aspetti della forza (Rimando alla Classificazione del Prof.Bosco?) e, ovviamente, la conseguente gestione di tutte le variazioni tecniche necessarie a questo fine.

Da questa classificazione prendono radici tutte le dinamiche di allenamento necessarie alla preparazione specifica e aspecifica degli eventi e conseguenti competizioni dove essi vengono inseriti.

Quindi, si ha la possibilità che una gara abbia al suo interno tipologie di evento uguali rispetto ad un’altra, ma che nella pratica esecutiva e nelle nozioni tecniche sia diametralmente opposta.

Un aspetto tutt’altro che semplice dello Strongman sport.

È poi possibile riscontrare nella pratica delle competizioni anche eventi che sono fusione delle tipologie elencate sopra o, addirittura, vedere prove che cambiano tipologia a seconda delle restrizioni gara imposte (Farmer’s/Yoke Walk senza possibilità di appoggio a terra per dire la più semplice).

Questo, in linea teorica, non causa nessun tipo di problematica se si è a conoscenza di tutte le nozioni necessarie e si ha a disposizione il giusto tempo per resettare la preparazione sotto il profilo tecnico (altra questione sarebbe quella di migliorare le capacità condizionali se non allenate adeguatamente), dato che servirebbe un lasso di tempo molto maggiore rispetto a quello concesso solitamente dalla dichiarazione delle prove.

Questo perché la nostra supposizione di base è che realisticamente il tempo a disposizione per la preparazione della gara specifica sia intorno a una soglia minima di 4-6w, più raramente 8w.
La preparazione generica dell’Off Season dovrà, pertanto, riguardare e preparare tutti gli aspetti principali richiesti dalla classificazione generale degli eventi Strongman.

Probabilmente, la prova che risulta meno classificabile (escludendo i Medley di varie tipologie di evento) è la classica Loading Race con le Bag (sacchi).
Dato che è strutturalmente un trasporto di più sacche (Medley) per un percorso stabilito, si tenderebbe a classificarlo come un evento di trasporto dinamico (D.C.E.) che ha l’importante discriminante di dover sollevare da terra un oggetto ingombrante e dopo aver percorso di 10-15m riporlo su un supporto o oltre di esso, ripetendo queste azioni per il numero di oggetti inseriti nell’evento.

La necessità di sollevare dal terreno e portare il sacco fino ad una determinata altezza ha preponderanza sulla riuscita e conclusione dell’evento, più della capacità di trasporto in sé.

Per questi motivi ho deciso di classificare questa prova come sollevamento (L.E.), dato che la di scriminante sulla vittoria sarà la capacità di essere veloci anche nella fase di trasporto, ma come detto sopra ho voluto dare sempre predominanza nella classificazione al maggiore punto di difficoltà nei vari eventi.

Tipologie di Evento.

Eventi di Press (O.H.P.E., Over Head Press Event):
Sono tutte quelle prove che comprendono il sollevamento (non necessariamente dal suolo) di un oggetto fino a sopra la testa, raggiungendo una Overhead Lock Position stabile.

Questi esercizi si suddividono in più fasi di movimento che comprendono sia movimenti “veloci” che “lenti” nelle loro rispettive fasi, anche a seconda delle scelte tecniche di esecuzione scelte dagli atleti/allenatori.
La discriminante che va a creare questo raggruppamento di esercizi è la difficoltà di portare sopra la testa in posizione stabile le attrezzature che solitamente vengono utilizzate in questi contesti, dai più “famosi” Log e Axle fino a delle meno comuni come Block e Atlas Stone.

Una prova “poco” convenzionale, ma altamente tecnica il Block Lift.

Ovviamente, le geometrie delle attrezzature utilizzate vanno a cambiare di molto le normali dinamiche che si hanno con l’utilizzo del classico bilanciere, e da qui le varie tecniche specifiche di sollevamento richieste.

Un Apollon Axle eseguibile nella fase di Clean con la tecnica “Continental”, ad esempio, ha nella sua migliore modalità di esecuzione una forte componente di accelerazione e velocità minima richiesta per la sua riuscita e lo stesso vale praticamente per tutte le fasi di Clean degli esercizi di O.H.P.E e L.E.

Eventi di Stacco/Squat (D/S.E., Deadlift/Squat Event):

Il genere di prova che sicuramente è di facile identificazione per tutti gli utenti del Project Invictus, che però viene proposta nello Strongman utilizzando attrezzature non canoniche e spesso molto differenti da un normale Bilanciere che si può trovare nelle comuni palestre.

La tipologia di movimento per questo genere di prova è molto semplice e lineare, infatti rientrano appieno nella categoria “Grinding” nella quale generalmente si includono movimenti senza fasi di accelerazione e variazioni di velocità repentine.

Nonostante le dinamiche di sollevamento siano assimilabili per tutte le varianti di questi eventi, il cambio di attrezzature può influire in larga percentuale sul carico sollevato e sulle dinamiche soggettive di movimento.

Una DeadliftCar risulta avere linee di movimento “costrette” e ben delineate a cui l’atleta deve uniformarsi per avere la massima prestazione. Diametralmente opposto è il comportamento dell’Elephant Bar, con una instabilità accentuata dalle vibrazioni della barra, causate dallo stesso atleta e dal suo stile di stacco. Quanto più saprà gestire la tecnica del sollevamento, quanto più riuscirà ad avere un minore dispendio di energie durante l’alzata e, quindi, una maggiore performance.

Pontedera Strong 2019. Valentina Rossi mentre si cimenta nella prova del Car Deadlift for reps.

 

Dinamiche similari sono riscontrabili per gli esercizi di Squat. Si passa infatti da movimenti ben delineati con un normale bilanciere da Pl fino agli squat con Axle e contatto diretto con i supporti in affondo per confermare la validità per la risalita durante gli eventi “For Reps”.

 

Di doverosa citazione è la tipologia di squat spesso inserita nelle eliminatorie del WSM: l’atleta esegue la prova effettuando uno squat con un bilanciere fissato a una struttura metallica caricata con dei Keg. La particolarità di questa prova è l’incremento del carico dopo ogni ripetizione ed infatti sarà fatto cadere nella struttura un Keg dopo ogni sollevamento, con la struttura tenuta sollevata ed in tensione dall’atleta che quindi avrà un caricamento “traumatico” e progressivo.
Direi che pur trattandosi di uno Squat è molto distante da quello a cui siamo abituati “quotidianamente”.

WSM 2018. Laurence Shahlaei mentre esegue la prova dello Squat Lift.

 

Eventi di Trasporto (C.E., Carry Event):

Questa tipologia di evento è esclusiva dello Strongman e comprende al suo interno quelle che sono le prove solitamente più spettacolari per il grande pubblico.

Infatti, vengono trasportati oggetti molto voluminosi e pesanti che spesso sono direttamente quantificabili per l’utente medio che guarda lo Strongman a un Expo Motori o in un programma televisivo. Un esempio lampante può essere uno Yoke composto da ruote di trattore, o semplicemente la traina di Aerei e Camion, se non di Treni.

 

Questo genere di evento consiste generalmente nel trasportare da una parte all’altra del campo gara (a seconda delle modalità di gara e delle attrezzature scelte) gli oggetti che vengono inseriti nell’evento.
La modalità in cui all’interno dell’evento si hanno più attrezzature da dover trasportare viene identificato con la parola Medley (termine associabile anche agli eventi di O.H.P.E., D.E., T.E., L.E. ecc).

Ma, andando ad esaminare il punto focale dell’evento per quello che riguarda le difficoltà esecutive, possiamo capire che queste dipendono dalle attrezzature specifiche utilizzate, oltre alle modalità gara scelte dagli organizzatori che, come anticipato inizialmente, non prendiamo in considerazione per questo genere di classificazione.

In genere il punto focale della prova è il riuscire a “tenere in tensione” o “sollevata” l’attrezzatura designata in modo da poterla spostare fino a dove è necessario (non sempre ci sono distanze prestabilite da rispettare per il completamento della prova).

 

Ma, attenzione, il sollevamento in sé delle attrezzature non rappresenta la discriminante nel completamento dell’evento quanto invece la riuscita del trasporto in sé per la distanza designata: infatti gli atleti solitamente non hanno particolare difficoltà a sollevare le attrezzature dal suolo, ma questo non vale in assoluto per tutti. Questo aspetto può decentrare la classificazione di questi eventi nelle categorie D/S.E. e L.E. per quello che riguarda alcuni atleti, andando a condizionare e modificare il genere di programmazione richiesto per la preparazione della competizione.

Come sottolineato nell’introduzione, questo genere di classificazione viene attuata sia ai fini della suddivisione degli eventi gara, sia nello stilare la programmazione per la preparazione degli atleti che si apprestano a gareggiare/migliorare la loro forza a 360° e per questo ho sottolineato la questione e l’importanza della valutazione di alcune dinamiche.

Da questo punto in poi siamo tenuti a stilare una sottoclassificazione di questi eventi per poter analizzare i punti critici in modo adeguato e chiaro.
Di seguito, le macrotipologie degli Eventi di Trasporto (C.E.).

Eventi di Trasporto Dinamico. (D.C.E., Dinamic Carry Event).

La differenza determinante tra gli eventi di D.C.E. e I.C.E., illustrati di seguito, è solitamente discriminata o dal tipo di prova (storicamente effettuata in una modalità o meno, vedi la Husafell Stone Carry) o dalla modalità di prova scelta dagli organizzatori.

Nei D.C.E. è richiesto il sollevamento e trasporto delle attrezzature senza obbligo da parte del regolamento di mantenere il sollevamento per tutta la durata della prova, se non appunto dal bisogno di massimizzare la prestazione.
Ad esempio, nel classico evento dei Farmer’s Walk 15+15m nel minor tempo possibile (Distance/minimum time) è richiesto di invertire il senso di marcia appoggiando a terra i due Farmer’s rilasciando completamente la tensione muscolare, per poi ripartire con il movimento.

In questa tipologia di evento possiamo trovare l’esercizio più pesante nello Strongman sport, il famigerato Yoke (fatta eccezione per il Belt Lift e il Back Lift, che rientrano nei sollevamenti di D/S.E., ma oggettivamente poco utilizzati nei nostri tempi e molto “arcaici”), assimilabile come uno degli esercizi più iconici dello Strongman sport.

 

Lo Yoke è “nato” negli anni Novanta in un’edizione del WSM e prende il suo nome dal “Giogo”, componente degli aratri trainati da animali da soma come tori e buoi; per via delle sue geometrie e disposizione del carico (anche se un vero giogo sarebbe più assimilabile come tipologia di movimento e forze applicate a un D/P/P.C.E., vedi appunto il Truck Pull).

In questo esercizio la discriminante non è (solitamente) il sollevamento della struttura da terra, ma letteralmente la capacità dell’atleta di camminare e anche (preferibilmente, se riesce) correre mantenendo la tensione muscolare e la coordinazione sotto carico per il tempo necessario allo spostamento.

 

Solitamente la struttura viene distaccata dal suolo di pochi cm a seconda anche del tipo di yoke utilizzato, di camminata e di velocità adottata dall’atleta. Si parla di un sollevamento di circa 5cm fino anche ai 30cm di altezza dal suolo, assimilando mediamente il movimento a un dildo squat (sì, neologismo coniato da Evangelista), il che permette di riuscire a gestire carichi molto alti e molto superiori al proprio massimale di Squat nella fase di sollevamento, ma ciò non implica come già specificato sopra, il riuscire a gestire la coordinazione della camminata, né tantomeno a mantenere la tensione muscolare continua di tutto il corpo per il tempo richiesto ad effettuare il tragitto.

 

Con questa problematica torniamo alla questione che serve a discriminare e a dividere questa categoria di evento dalle altre: abbiamo la possibilità di interrompere la tensione muscolare e quindi il sollevamento in qualsiasi momento e a nostro piacimento e questo ci permetterà di non perdere il controllo dell’attrezzatura se la nostra stabilizzazione della stessa dovesse venire meno evitandoci di arrivare al completo sfinimento muscolare, costringendoci a concludere la prova.

Eventi di Trasporto Isometrico (I.C.E., Isometric Carry Event).

La modalità richiesta per la classificazione di una prova in questa categoria specifica è la presenza di un’isometria di sollevamento che dovrà essere mantenuta dall’inizio alla fine del trasporto, pena la conclusione della prova.

In eventi come la Conan Wheel (Moderna) sia nel trasporto della Husafell Stone (tralasciando possibili trucchi utilizzati per riposarsi, ma comunque non riportando mai l’attrezzatura utilizzata al suolo) la tensione muscolare viene mantenuta per tutta la durata della prova, arrivando anche in alcuni casi a 60s e oltre, pena la conclusione della prova stessa e la misurazione delle distanze raggiunte: uno dei generi di prova dove l’atleta è tenuto ad arrivare (con la modalità gara “classica” che concerne questa tipologia di eventi) all’esaurimento totale delle proprie energie, dato che non vi sono solitamente limiti né di tempo né di spazio.

Viene considerata poco tecnica da molti che ne vedono solo un isometria accompagnata da una “semplice” camminata, ma in realtà la gestione della respirazione sotto forte principio di pressione e debito di ossigeno a causa dell’esaurimento del sistema energetico anaerobico lattacido è fondamentale per una esecuzione performante per tutti gli eventi di trasporto (C.E.) e a maggior ragione per gli I.C.E dove non è possibile “resettarsi” durante la prova al sopraggiungere delle difficoltà metaboliche nel proseguimento della stessa.

A mio avviso, e aggiungo “senza alcun dubbio”, uno degli eventi che causa uno stress mentale molto elevato e dove l’evolversi della gara può decadere in modo repentino e imprevedibile a causa del raggiungimento del limite da parte degli atleti. Non è improbabile vedere un atleta che si muove molto velocemente concludere in modo repentino la prova senza particolari segni di preavviso.

Eventi di Trasporto in Trascinamento, Spinta e Tirata (D/P/P.C.E., Drag, Pull, Push Carry Event).

Si contraddistinguono dagli altri eventi di trasporto principalmente perché l’oggetto non viene mai sollevato dal suolo, ma lo spostamento (e la resistenza) avviene attraverso un trascinamento/spinta che vince le forze di attrito della prova, come un pneumatico che scorre sull’asfalto o semplicemente le forze di attrito interno e inerzia coinvolte nello spostamento di un camion o di un aereo.

Il punto focale per la riuscita della prova è la capacità di esprimere costantemente energia in modo da accelerare e/o mantenere la velocità delle attrezzature in questione, in modo da non dover mai far tornare il corpo in una posizione di quiete perdendo l’inerzia acquisita.

Ovviamente, nulla vieta di fermarsi per poi ripartire durante lo svolgimento dell’evento, ma questo sarebbe estremamente poco performante costringendo l’atleta a una sconfitta quasi certa (a meno che non succeda anche ai propri avversari).

In questi eventi la fase che richiede la maggior espressione di forza è appunto il movimento iniziale dalla configurazione di quiete, se vogliamo, la “messa in moto” delle suddette attrezzature.

In alcuni casi, come durante il trascinamento di pneumatici su asfalto, il calore sprigionato dalle forze di attrito che si generano durante la prova causa un incremento dello stesso (aumentando il coefficiente tra le due superfici), che si traduce in una sensazione di appesantimento man mano che il trascinamento prosegue nel tempo. Addirittura, potrebbe causare una situazione di netto svantaggio se il movimento dovesse interrompersi, causando una ripartenza ancora più pesante della prima.

In questa sottocategoria possiamo inserire anche la Conan Wheel “originale” presente nel film Conan Il Barbaro, riprodotta per la competizione dell’Arnold Strongman Classic.

I costruttori per mantenere costante la forza di spinta necessaria a mettere in moto la struttura hanno inserito una serie di rulli (cilindri che fungono da ruote di scorrimento) contenenti sabbia che hanno lo scopo di non far accumulare energia cinetica alla struttura, impedendo che essa possa continuare lo spostamento senza una forza costante.

Questi, infatti, bloccano l’incremento progressivo della velocità di rotazione della struttura che gli atleti altrimenti riuscirebbero ad aumentare progressivamente se l’energia da loro espressa non venisse costantemente dissipata (dalla sabbia che si rimodella all’interno delle ruote).

Questa scelta costruttiva è stata creata per rendere la prova costante durante tutto il suo svolgimento costringendo gli atleti ad esprimere una forza costante spingendo a completo esaurimento il sistema anaerobico lattacido del loro corpo.

La Conan Wheel moderna in particolare si differenzia molto in questi termini (oltre a quelli tecnici di esecuzione ) rispetto al un classico truck pull, dove una volta che vengono vinte le forze di attrito in gioco inizialmente si ha una diminuzione progressiva dell’energia richiesta a mantenere in moto il camion, infatti risulterà molto più facile sia mantenere la velocità sia ovviamente accelerare il mezzo in questione rispetto alla Conan Wheel.

La costruzione di questa prova in particolare è stata sia un’innovazione per le caratteristiche di esecuzione richieste, sia per la spettacolarità che ha portato allo Strongman sport.

Però la definirei quasi un’idea diabolica nei confronti degli atleti, infatti restituisce alla prova il vero significato del suo soprannome: WHEEL OF PAIN.

Eventi di Lancio (T.E., Throw/Toss Event)

In questa categoria di evento possiamo raggruppare tutte le prove che implicano il lancio in aria, sia per distanza piana, sia per altezza di svariati oggetti.
Per il lancio vengono solitamente utilizzate ambedue le mani o in alcuni casi solo una come nello storico weight over the bar (non pensiate che l’utilizzo di un solo arto vada forzatamente ad inficiare sulla prestazione).

Questi oggetti possono spaziare dalle apposite Throwing Bag passando per Keg e pneumatici fino ad arrivare al classico peso olimpico (non me ne vogliano gli amici che praticano atletica, dato che il nome esatto è “getto del peso” e non lancio).

Senza dubbio alcuno, sono gli eventi che vedono al loro interno la massima accelerazione impressa ad un attrezzo nell’ambito sportivo dello Strongman e che rientrano di diritto nella classificazione canonica della Forza Esplosiva, se non in quella di Forza Veloce (da testare la velocità espressa nei lanci iniziali a sovraccarico relativamente basso).

A causa delle caratteristiche richieste per effettuare lanci performanti, quali velocità di esecuzione e ricerca della traiettoria perfetta, questa tipologia di eventi è tra le più tecniche nonostante i sovraccarichi relativamente “bassi” per i carichi dello Strongman: si va dai 10 fino ai 50kg anche a seconda dell’altezza da superare richiesta.

Negli ultimi anni la loro diffusione, anche in competizioni nazionali, è aumentata e nonostante sembri una prova “moderna” la loro origine (nella versione classica) risale al lancio ad una mano per altezza originario degli Higland Games: possiamo quasi liberamente dire che insieme al Natural Stone Lift sia una delle prove più antiche dello Strongman e, quindi, dello Sport moderno.

Eventi di Sollevamento (L.E., Lift Event)

I L.E. sono una tipologia di evento molto vasta, infatti al suo interno possiamo vedere l’utilizzo di diverse attrezzature e diverse possibili modalità esecutive di gara.

Generalmente, consistono nel sollevamento di un oggetto pesante ed ingombrante (dalle poche o irregolari superfici di trazione per effettuare il sollevamento), oltre una barra o su dei supporti oppure fino alla spalla nel caso possa servire da convalida alle ripetizioni effettuate oppure di aiuto al completamento del sollevamento nel caso la prova vada posizionata oltre un ostacolo posto ad un’altezza consistente (in alcuni casi anche superiore a 175cm).

A seconda della dinamica della competizione scelta, i L.E. si compongono di più fasi, oltre alle basilari fasi di Stacco e Girata si può andare ad aggiungere la fase di Trasporto richiesta dalla modalità competizione, di lunga o breve percorrenza che sia.

Esempio lampante di questa modalità è la sopracitata Loading Race.
Alla luce di questo i L.E. si suddividono in due distinte sottocategorie che avevamo accennato nei D.C.E..

Eventi di Sollevamento Dinamico. (L.D.E., Lift Dinamic Event).

I L.D.E comprendono appunto tutte le varianti di questa specialità che implica oltre al sollevamento in sé anche lo spostamento finale dell’attrezzatura utilizzata per un percorso predefinito.

Da aggiungere alla lista insieme alla Loading Race è la versione più “vintage” delle Atlas Stone; nelle vecchie edizioni del WSM, le pietre venivano posizionate alla distanza di 3-5m rispetto ai supporti ed era quindi necessaria anche una buona capacità di avvicinamento alla struttura per completare la prova in modo performante.

Da precisare che oltre alle motivazioni espresse nella introduzione dei L.E. la variante “To Shoulder” viene utilizzata spesso anche per accrescere l’accelerazione della camminata e la capacità di spostamento rapido quando si utilizzano oggetti ingombranti o che possono aumentare il dispendio energetico.

Basti pensare a un sacco trasportato scaricando il carico sullo sterno oppure ponendolo su clavicola e scapola, in modo da avere un supporto strutturale migliore e a carico di muscoli più forti così da massimizzare il risultato del trasporto e senza intralciare la respirazione.

Altro iconico evento degno di nota e molto diffuso anche nel mondo degli allenamenti “funzionali” è quello del Tire Flip, il ribaltamento di pneumatici per più ripetizioni o fino al raggiungimento di una determinata distanza.

Questo evento a mio avviso è la perfetta fusione che esemplifica il concetto di un sollevamento composto di più fasi che non avviene in modalità statica, ma si articola letteralmente nello spazio.

Nella sua modalità esecutiva più “pesante”, cioè con l’utilizzo di sovraccarichi importanti, comprende principalmente espressioni di forza esplosiva articolate insieme a una fase di transizione isometrica, seppur relativamente molto veloce.

Eventi di Sollevamento Statico. (L.S.E., Lift Static Event).

A questa categoria appartengono tutte le modalità moderne della più famosa e iconica prova dello Strongman, le Atlas Stone ed ovviamente la più “anziana” Natural Stone.

Nelle sue varianti Ladder (sollevamento in sequenza delle Atlas su più supporti consecutivi), Over The Bar e To Shoulder è possibile apprezzare il meccanismo che sta alla base di questa tipologia di evento: la ciclicità delle due fasi di sollevamento e il conseguente alternarsi di movimenti relativamente lenti nella fase di stacco e veloci nella fase di girata (modificata in base allo standard richiesto in competizione).

La discriminante nella riuscita in questa tipologia di eventi è la capacità di alternare le fasi del sollevamento senza andare a perdere velocità durante il susseguirsi delle ripetizioni (similare agli O.H.P.E.), punto non assolutamente da sottovalutare dato che l’alzata per il suo completamento ha una forzata necessità di quest’ultima.

Queste specifiche fasi in concomitanza con sovraccarichi importanti (le ripetizioni eseguibili si abbreviano e il carico aumenta per la filosofia stessa dello Strongman Sport) rendono anche in questo l’esecuzione tecnica fondamentale per la riuscita nell’evento.

Strano, anche qua serve la tecnica? Ma non era uno sport di forza bruta? No.

Oltre alle Atlas Stone si hanno anche altri sollevamenti classificati in questa categoria, nonostante i movimenti per il completamento del sollevamento rimangano i medesimi (accorgimenti tecnici permettendo) anche con l’utilizzo di Bag, Keg, e fusti di vario genere.

Le due fasi del sollevamento in alcune particolari situazioni possono essere sopperite andando ad effettuare il sollevamento in “one motion” come anche per altri eventi (L.D.E.), identificando la forza applicata come esplosiva per la velocità riportata e necessaria sin dal suolo. Ma, nonostante questo, la canonica fase di stacco non ha necessità di applicare una velocità minima alla sfera per il completamento della fase di appoggio sulle gambe (se non per il superamento dello sticking point in prossimità del ginocchio, ma trattasi sempre di accelerazioni richieste molto basse rispetto alla fase seguente).

Invece, per quello che riguarda la fase di Clean, si ha la necessità di una espressione di forza esplosiva per il completamento del sollevamento: l’atleta dovrà imprimere una velocità minima all’atlas affinché il rotolamento su addome e torace (nel caso fino alla spalla) possa essere completo, dato che sin dalla fase di transizione finale della girata gli arti superiori non riuscirebbero a sostenere lo spostamento (e rotolamento) se questo dovesse risultare a bassa velocità dalla fase iniziale del Clean (distacco dalle gambe dell’atlas e prima del rotolamento).

Conferma finale di queste dinamiche è il “fallimento dell’alzata”, in concomitanza con l’impossibilità di iniziare il rotolamento durante la fase di girata a causa della mancanza dei fattori descritti sopra (una situazione similare si ripete subito prima della fase di transizione del Tire Flip).

Ovviamente, la coordinazione dei vari distretti corporei nelle molteplici fasi di sollevamento qualifica questa categoria di sollevamento ad un livello tecnico nettamente superiore rispetto a quello di un normale stacco financo più complesso delle stesse alzate olimpiche semplificate (PowerClean, Muscle ecc).
Eppure sollevare pietre non era un’azione da “bruti”?

Eventi di Isometria (I.E., Isometric Event)

La versione semplificata degli I.C.E..  Gli atleti sono semplicemente chiamati a tenere una determinata posizione per più tempo possibile. Prova principe di questa classificazione le famosissime Hercules Hold, diventate iconiche attraverso le competizioni del WSM (World Strongest Man).

Sicuramente la prova con la minore componente tecnica richiesta in assoluto, se non nel giusto settaggio ad inizio evento, ma non per questo “semplice” come ci si potrebbe aspettare.
Infatti, si tratta di una vera e propria battaglia mentale nel mantenimento della posizione contro un dolore sempre crescente di secondo in secondo.

Mi sarebbe personalmente piaciuto chiamarle “Mind Battle” e non Isometric Event.
Spesso questo genere di prova avvantaggia nettamente chi ha una particolare conformazione corporea e riesce ad avere un minimo dispendio di energie nel mantenere l’isometria, basti pensare ad un atleta con le braccia relativamente corte durante un Front Hold o ad uno con le mani particolarmente grandi nelle Hercules Hold.

Nonostante quello che si possa pensare, prove di questo genere richiedono una preparazione specifica, importante: il sistema energetico richiamato durante la trattenuta in posizione delle attrezzature è diametralmente opposto a quello utilizzato durante prove di L.E.; O.H.E ecc, dove velocità ed esplosività la fanno da padrone.

Non è poco comune vedere atleti che si prolungano nella prova per tempi relativamente elevati, portando lo sforzo richiesto dalla muscolatura sui limiti del sistema anaerobico alattacido, se non addirittura sforando nel sistema aerobico gli colitico, visto che si hanno anche prestazioni che rasentano i 120s.

I distretti muscolari impiegati maggiormente in questo genere di prove sono relativamente “piccoli” e quindi non sia ha uno stress per il corpo particolarmente elevato e con ripercussioni pesanti sullo stress nervoso, eccezion fatta per il Car Hold con fasce, dove gli atleti vengono portati allo stremo totale dato che l’anello debole della catena di sollevamento/isometria viene bypassato dall’utilizzo di fasce e il focus totale della prova si sposta sulla stessa capacità di mantenere la posizione eretta con un sovraccarico sulle spalle.

Conclusioni.

Sfruttando il criterio della “Difficoltà” abbiamo finalmente classificato gli esercizi Strongman nella loro interezza (sicuramente, datane la vastità, ne avrò dimenticati alcuni, ahahah…) dando finalmente un quadro generale delle competizioni e dei molteplici aspetti della forza e dei sistemi energetici che vengono regolarmente messi alla prova.

Inoltre, è ora disponibile alla portata di tutti e anche a chi non pratica direttamente questo sport, un mezzo per capire l’organizzazione delle competizioni Strongman e l’andamento delle gare stesse, così altresì da immedesimarsi nelle difficoltà e gli stress che si susseguono durante il loro svolgimento.
Un approccio veramente molto vasto e sfaccettato rispetto alle vostre aspettative iniziali, non è vero?

Gli ostacoli che si trovano davanti atleti e preparatori Strongman sono multiformi come la natura delle prove e di pari passo tutt’altro che scontati: per questo chi si approccia a questo sport per la prima volta deve avere visione totale di cosa lo attende per praticarlo nelle giuste modalità e per non rischiare di sbilanciare eccessivamente la propria preparazione su determinati aspetti, oltre ad un settaggio mentale che non precluda nessun aspetto di quello che verrà chiamato ad affrontare.

Spero che questo articolo sia servito anche ai “semplici” spettatori, che pur non allenandosi per sport di forza e potenza siano riusciti a cogliere cosa significa praticare lo Strongman e quanti aspetti non siano scontati dall’esterno come spettatori dello show che spesso ci troviamo di fronte, come un palcoscenico di cui non conosciamo il dietro le quinte.

Con l’auspicio che qualcuno, tra di voi, sia motivato a passare da semplice spettatore a protagonista.

Autore dell’articolo: Lorenzo Geri

Cofondatore della Federazione Italiana Strongest Man.
Responsabile tecnico organizzativo delle competizioni federali.
Responsabile tecnico dell’area didattica formativa per F.I.S.Man.
Responsabile dell’area di progettazione e messa in opera di prove Strongman da competizione.
Docente dei corsi di formazione Strongman per RawTraining.
Preparatore di atleti Strongman/woman amatoriali e professionisti.

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Andrea Biasci

Fondatore del Project inVictus e autore di Project Nutrition, il libro sulla nutrizione con più di 90 000 copie vendute, che unisce la teoria alla pratica su base scientifica. Laureato in Scienze Motorie e nella magistrale in Scienze della Nutrizione Umana. Per anni è stato Professore Universitario a contratto presso l'Università degli Studi di Milano. Maggiori informazioni

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