Ernia discale: come prevenirla

ernia

L’ernia discale e la protrusione sono problematiche comuni che affliggono milioni di persone nel mondo. Spesso ad accompagnare queste alterazioni della colonna vertebrale ci sono la lombalgia e sintomi riferiti come la lombosciatalgia o la sciatalgia (dolore alla gamba). La prevenzione e l’approccio nei loro riguardi passa come sempre da una conoscenza un po’ più approfondita della materia, al fine di acquisire alcune semplici e incisive nozioni da subito trasportabili nella vita di tutti i giorni. Cosa significa ernia al disco? Quando una protrusione diventa ernia? Come vengono generate e quali sono le cose da evitare per procurarsele? Affrontiamo con calma ogni questione in un piccolo e rapido percorso didattico utile a comprendere a affrontare queste frequenti problematiche.

Ernia discale lombare

Iniziamo col dire che ernie e protrusioni sono disordini che colpiscono il disco intervertebrale, nella fattispecie parliamo qui ora del disco intervertebrale interposto tra due vertebre lombari. Il disco è una struttura adibita ad assorbire le forze compressive che ogni giorno agiscono sulla nostra schiena quando ci muoviamo o quando solleviamo dei pesi. Si compone di due strutture: un nucleo, composto principalmente da acqua, e un dispositivo fibroso di contenzione del nucleo stesso, chiamato anulus. Il nucleo all’interno dell’anulus non è immobile, ma si sposta in conseguenza dei movimenti della colonna vertebrale. Lo spostamento è fisiologico e le fibre dell’anulus se sono sane e integre lo mantengono in sede evitando problemi.

disco

I problemi invece possono sorgere se le fibre dell’anulus sono degenerate, lesionate e non più in grado di contenere adeguatamente il nucleo (e lo sono, statisticamente, in maniera direttamente proporzionale all’età del soggetto) e sei il carico è eccessivo o/e sollevato male. In questo caso il nucleo stesso, formato da un materiale gelatinoso, può penetrare tra le fibre rotte, grazie le forze esterne esercitate. Gli scenari che si prospettano, nel breve o nel lungo periodo (a seconda di numerosi fattori tra cui il carico utilizzato, la ripetitività dei gesti scorretti, l’età del soggetto, il suo livello atletico, ecc.), sono due:

  • il nucleo polposo si sposta dal centro verso l’indietro penetrando nelle fibre interne lesionate dell’anulus ma non rompendo quelle esterne; le fibre esterne vengono così spinte letteralmente verso l’esterno e il disco intero protrude non mantenendo più il proprio allineamento con i corpi vertebrali delle vertebre adiacenti. Siamo in presenza di una protrusione discale;

vertebre

  • il nucleo polposo, sempre sospinto all’indietro, penetra nelle fibre interne lesionate e rompe anche quelle esterne rese deboli da una degenerazione avanzata oppure perforate dall’ennesimo carico mal gestito. Siamo in presenza di un’ernia del disco (ernia discale l5 s1 la più frequente), la quale avrà caratteristiche diverse a seconda della localizzazione e del rapporto con le strutture anatomiche adiacenti.

Sintomi ernia discale

Dove fa male l’ernia del disco? Sia per l’ernia discale sia per la protrusione sarà possibile lo scatenarsi del dolore lombare essenzialmente per due ragioni:

fisioterapia schiena

  1. la protrusione o l’ernia generate potranno spingere il legamento longitudinale posteriore mettendone in tensione eccessiva le sue fibre nervose;
  2. la protrusione o l’ernia vengono a contatto con una o più radici nervose, fuoriuscite dai rispettivi forami vertebrali, e si avranno dolori e sintomi più o meno gravi e diversi a seconda della radice colpita e dall’importanza della protrusione o dell’ernia.
nervi spinali
Il rapporto anatomico tra le vertebre lombari, il disco e le radici nervose

 

Chiaramente, non è detto che l’ernia o la protrusione creino automaticamente dolore: la sintomatologia e le sue sfumature sono strettamente connesse al rapporto più o meno intimo che il disco degenerato ha con le radici nervose che si trovano nelle vicinanze. Se non vi è contatto con la radice non ci sarà sintomatologia e non sentirete dolore. È abbastanza frequente, infatti, osservare risonanze magnetiche con più di una protrusione e in alcuni casi anche ernie senza apparenti sintomi manifestati dal soggetto.

Se invece la radice sarà compressa e verrà infiammata/irritata, si scateneranno una serie di sintomi lombari che potranno anche riferirsi alle strutture innervate dalla radice interessata: ecco l’ernia del disco con sciatalgia, l’ernia del disco con dolore che parte a livello della schiena e giunge fino alla gamba e nei casi più gravi può provocare deficit di forza e di sensibilità (ernia del disco con dolore al piede). Ricordate sempre che ogni radice nervosa che fuoriesce dal midollo passa attraverso un forame vertebrale e crea i nervi periferici, i quali, raggiungendo i rispettivi territori di innervazione, garantiscono la contrazione muscolare e la sensibilità della cute.

Come prevenire l’ernia del disco

Un delle domande che spesso vengono poste è come curare l’ernia del disco lombare. L’ernia del disco lombare è un disordine complesso da affrontare quando si presenta con dolore lombare acuto e sintomi riferiti anche agli arti inferiori. Ecco perché per evitare di dover ricorrere alle cure è importante acquisire alcuni concetti molto pratici per prevenire. In questo articolo non ci occuperemo delle strategie di trattamento, come per esempio la ginnastica posturale o l’ozonoterapia per l’ernia del disco, due tra i metodi spesso consigliati e ai quali daremo spazio in altri video-articoli.

Ernia discale e lordosi

La prima fondamentale cosa da sapere per prevenire l’ernia del disco lombare è l’importanza della lordosi lombare. La fisiologia articolare ci insegna che più le curve della colonna vengono conservate (lordosi cervicale, cifosi toracica, lordosi lombare), più questa aumenta la sua resistenza ai carichi a cui è sottoposta. Viceversa, più diminuiamo le fisiologiche curve (spesso come conseguenza di una vita sedentaria con posture scorrette prolungate nel tempo), più la nostra colonna sarà a rischio lesione.

ernia prevenzione
Il mantenimento della lordosi lombare fisiologica durante il sollevamento di carichi previene ernie e protrusioni

In virtù di ciò, di fondamentale importanza è mantenere le curve fisiologiche, in particolare la lordosi lombare, durante il sollevamento di un carico, che sia il vaso di fiori sul balcone, il sacco di cemento al lavoro, il bambino a casa o il bilanciere in palestra durante Squat e Stacco da terra. Il sollevamento non deve mai essere effettuato “di schiena” bensì attraverso un piegamento sulle gambe mantenendo la lordosi fisiologica e contraendo bene i muscoli addominali (ombelico che va “in dentro”). In questo modo i muscoli erettori della colonna neutralizzeranno le forze lesive sulle vertebre ed eviteranno uno spostamento eccessivo del nucleo all’interno del disco, e i muscoli addominali proteggeranno le vertebre attraverso contrazioni stabilizzatrici. Sollevare un carico col busto inclinato in avanti è la situazione più a rischio in assoluto, specie per le vertebre lombari più basse (da qui la maggiore frequenza di ernie del disco l5 s1): adottate queste importanti strategie specie durante questi movimenti.

lordosi stacco
Il mantenimento della lordosi fisiologica durante un esercizio in palestra

Ernia discale, cosa evitare

La flessione del tronco in avanti comporta uno spostamento posteriore del nucleo polposo e uno stiramento delle fibre posteriore dell’anulus e del legamento longitudinale posteriore. Se la posizione flessa viene mantenuta per parecchi minuti inoltre, la spina e il disco attuano meccanismi di adattamento a tale posizione sviluppando una certa “memoria”. Ecco che se alla prolungata flessione associamo un’estensione improvvisa, come accade in molte attività lavorative manuali tipo il giardinaggio, le strutture non fanno in tempo a tornare immediatamente alla posizione iniziale e lo stress generato sarà elevatissimo determinando in alcuni casi quello che è definito “colpo della strega”.

flessione lombare
Il mantenimento prolungato della flessione lombare sposta il nucleo polposo posteriormente: evitate sollevamenti repentini con alti carichi da questa posizione

Se a questo movimento di estensione improvvisa si aggiungono inoltre dei movimenti combinati di rotazione o inclinazione laterale durante i sollevamenti, ecco che la pressione esercitata sul disco e lo stress tensivo sulle sue fibre sarà enormemente aumentato esponendosi ancor di più al rischio infortunio. In questi casi il nucleo polposo subirà una pressione in senso postero-laterale, proprio dove le fibre del legamento longitudinale posteriore mancano o sono più sottili, venendo meno al suo ruolo contenitivo ed aumentando il rischio di ernia.

rotazione lombare
Estensioni e rotazioni repentine della lombare sono movimenti da evitare per prevenire ernie e protrusioni

Ecco perché è importante evitare sollevamenti repentini quando si è rimasti per periodi prolungati in una postura flessa in avanti e invece ritornare in posizione in maniera controllata e senza fretta. Se svolgete un  lavoro sedentario, fate delle pause ogni due ore nella quali vi alzate e gradualmente ripristinate il movimento di estensione della lordosi lombare. Evitate anche di ruotare ripetutamente il tronco da seduto, magari per rispondere al telefono o relazionarvi col collega: disponete l’ufficio in maniera intelligente, diminuendo le possibilità di effettuare pericolosi e usuranti movimenti di rotazione della lombare da seduti.

 Ernia discale: quale ginnastica

Mantenersi attivi è fondamentale per prevenire l’ernia del disco lombare. E non è la solita retorica sull’importanza dell’attività fisica. Possedere un bagaglio motorio ottimale, basato su una buona conoscenza del proprio corpo, diminuirà di molto il rischio di lesioni in attività apparentemente stupide della vita quotidiana. Lo sviluppo di un apparato locomotore efficiente tramite esercizi motoriamente complessi, insegnati con competenza, appresi con pazienza e allenati con criterio e supervisione, insegnerà le corrette strategie motorie per sollevare un carico in sicurezza, potenziando le strutture attive e passive che poi si riveleranno utilissime per gestire carichi di gran lunga minori nel quotidiano.

squat lordosi

In questo senso è consigliabile iniziare da giovani, e continuare a mantenersi efficienti per tutta la vita diminuendo enormemente il rischio di ernia discale lombare. Nel caso vogliate iniziare più avanti con l’età ben venga: affidatevi a un buon professionista del movimento e avrete fatto un grande investimento sulla vostra salute.

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Andrea Roncari

Professore universitario a contratto all'università di Pavia. Fisioterapista specializzato nei disturbi muscolo-scheletrici e sportivi. Laureato in scienze motorie e Personal Trainer Maggiori informazioni

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