Problemi schiena e gomito

Il dolore al gomito è evento abbastanza comune in palestra tra gli appassionati di body building e allenamento coi sovraccarichi in generale. Tendenzialmente le problematiche riscontrate più facilmente riguardano sovraccarichi cronici sfocianti in infiammazioni tendinee nei riguardi dei gruppi di muscoli estensori e flessori del carpo. Tendinopatie che, nel gergo, prendono il nome rispettivamente di epicondilite ed epitrocleite, nomenclatura che richiama alla mente la zona di inserzione di questi tendini, sede diretta di dolore alla palpazione, a livello delle due protuberanze ossee, una laterale e una mediale, che caratterizzano il gomito.

Il gomito è un’articolazione a un grado di liberà che viene coinvolta molto spesso negli esercizi per la parte superiore del corpo, specie se multiarticolari. Gli esercizi per la schiena, nella fattispecie Trazioni e Lat Machine su tutti, non fanno eccezione e costituiscono una possibile fonte di dolore in caso di carichi mal dosati e persistenza nel mancato rispetto di alcune dinamiche articolari fini che alla lunga può creare usura e dolore.

Ma qual è esattamente il rapporto tra l’insorgenza di epicondiliti ed epitrocleiti e gli esercizi per la schiena? Quali accorgimenti utili per continuare ad allenarsi negli anni senza rischiare di incorrere in spiacevoli infiammazioni e fastidiosi dolorini? Scopriamolo insieme nel video-articolo di oggi.

Dolore al gomito: come si distingue

Come appena accennato, normalmente i tipici dolori che possono nascere sono due:

  1. uno nella regione mediale del gomito (a livello della cosiddetta epitroclea) sede di inserzione dei muscoli flessori del carpo, i quali, se eccessivamente stressati e sovraccaricati possono portare a un’infiammazione chiamata epitrocleite (o gomito del golfista) che comporta dolore alla palpazione, dolore nel flettere il polso e nell’effettuare una presa;
    dolore al gomito epitrocleite
  2. uno nella regione laterale del gomito (a livello dell’epicondilo) sede di inserzione dei muscoli estensori del carpo, i quali, se eccessivamente stressati e sovraccaricati possono portare a un’infiammazione chiamata epicondilite (o gomito del tennista) che comporta dolore alla palpazione, dolore nell’estendere il polso ed effettuare una presa .dolore al gomito epicondilite

Quando ci facciamo male al gomito in palestra

Semplificando molto e riportando il discorso subito nel contesto di una sala pesi possiamo dire che:

  1. quando il gomito è esteso, la supinazione forzata comporta tensione a livello dei muscoli aventi inserzione epitrocleare, tensione che si ripercuote sulla giunzione mio-tendinea e sui tendini stessi, instaurando, nel lungo periodo con il persistere dello stimolo stressante, processi infiammatori prima e degenerativi poi.
    Trazioni prone e gomito

In questi casi il dolore sarà esacerbato quando, per esempio, avrete i gomiti estesi nell’esecuzione di Trazioni o Lat Machine con presa inversa (fine della fase eccentrica);

  1. quando il gomito è flesso, la pronazione forzata comporta tensione a livello dei muscoli aventi inserzione sull’epicondilo, tensione che si ripercuote sulla giunzione mio-tendinea e sui tendini stessi, instaurando, nel lungo periodo con il persistere dello stimolo stressante, processi infiammatori prima e degenerativi poi.
    trazioni supine

In questi casi il dolore sarà esacerbato quando, per esempio, avrete i gomiti flessi nell’esecuzione di Trazioni o Lat Machine con presa prona (fine della fase concentrica).

Alla luce di questo un’obiezione nasce spontaneamente. Come posso trovare un compromesso che mi permetta, durante esercizi come Lat Machine e Trazioni, di estendere il gomito pronando e fletterlo supinando, diminuendo così la tensione e gli stress potenzialmente lesivi a livello del gomito? Quali accorgimenti pratici possono essere applicati durante i nostri allenamenti nel breve e nel lungo periodo?

Come prevenire il dolore al gomito

Le soluzioni e le contromisure attuabili a scopo preventivo possono essere riassunte in pochi punti.

  1. Prendete in considerazione l’utilizzo della presa neutra che garantisce sempre un buon compromesso mantenendo l’avambraccio in una posizione sicura che riduce le tensioni sia con il gomito esteso sia con il gomito flesso .
    trazioni neutre
  2. Sarà importante variare le differenti prese negli esercizi per la schiena. Alternate settimane in cui fate Trazioni e Lat presa prona stretta o larga e altre in cui le fate con presa neutra. In questo modo non sovraccaricherete le strutture per molto tempo, generando tensioni distribuite uniformemente su tutte le strutture dell’avambraccio.
  3. Evitate la presa inversa che come già accennato comporta l’instaurarsi di compensi alle strutture interne di spalla, gomito e avambraccio che alla lunga possono alzare il rischio infortunio.
  4. Se ne avete la possibilità, eseguite gli esercizi associando la supinazione alla flessione del gomito e la pronazione all’estensione. Per far ciò utilizzate dei cavi alti svincolati, un cavo singolo, una fune oppure degli anelli per le Trazioni.

La conoscenza di queste dinamiche e l’attuazione di queste strategie permetterà di continuare a macinare Trazioni e allenamenti per la schiena per lungo tempo senza incorrere in dolori e fastidi che possono inficiare il raggiungimento dei risultati.

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Andrea Roncari

Professore universitario a contratto all'università di Pavia. Fisioterapista specializzato nei disturbi muscolo-scheletrici e sportivi. Laureato in scienze motorie e Personal Trainer Maggiori informazioni

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