Curcumina: cos’è, benefici e controindicazioni

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Curcumina è il nome di un principio attivo caratteristico della curcuma, nome usato per indicare sia la pianta di origine, sia la spezia che se ne ricava.

Anche detta “zafferano delle indie”, la curcuma è una polvere ottenuta dallo sminuzzamento dei rizomi prodotti da piante erbacee perenni orientali appartenenti alla Famiglia Zinziberaceae e Genere botanico Curcuma. La specie “più diffusa” è la longa o domestica (zafferano dell’), ma è abbastanza commercializzata anche la C. alismatifolia (tulipano del Siam).

La curcuma trova applicazione soprattutto in cucina come spezia, da sola o come ingrediente del curry.

La curcumina è il principio attivo più abbondante della curcuma che, in associazione ai curcuminoidi, trova ampio utilizzo come additivo colorante giallo sia negli alimenti che in cosmetica (sigla E100).

Trattandosi di un polifenolo, la curcumina mostra un certo effetto antiossidante e, di conseguenza, potrebbe apportare alcuni benefici per la salute – ma anche controindicazioni.

Molti consumatori di curcumina inoltre, la assumono nella “speranza” che possa ottimizzare il dimagrimento; come vedremo, non è così.

Volendo usarla come supplemento nutrizionale, è molto importante scegliere la tipologia chimica più assorbibile (ad es. curcumina + piperina) e la corretta posologia (dose giornaliera, numero di dosi ecc.). Sotto entreremo più nel dettaglio.

Quali sono i benefici della curcumina? Fa bene?

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Per dimagrire

La curcumina non ha alcun effetto dimagrante – né sull’uomo, né sulle cavie.

Per dire il vero, non esistono nemmeno teorie ragionevoli sui presunti meccanismi biologici a sostegno di questa ipotesi.

Come antiinfiammatorio

La curcumina è un polifenolo dotato di proprietà anti-infiammatorie e capace di aumentare gli antiossidanti endogeni.

Questi effetti tuttavia, se da un lato hanno dimostrato impatti positivi sugli animali, dall’altro non sono riusciti ad ottenere gli stessi risultati sull’uomo.

Per la sensibilità insulinica

La curcumina è un supplemento nutrizionale “ipoteticamente” utile nel miglioramento della sensibilità insulinica – caratteristica potenzialmente utile ai soggetti con scarso controllo della glicemia e profilo lipidico alterato.

Tale effetto benefico sarebbe dovuto in prima battuta ad un aumento dell’insulinemia e, in secondo luogo, all’azione inibente sui marker dell’infiammazione.

Nel pratico, d’altro canto, i risultati sono ben diversi; l’esito delle sperimentali non supporta una reale efficacia della curcumina in tal senso.

In gravidanza

Prima di assumere integratori di curcumina in gravidanza è bene consultare il medico.

Questo anche se, nelle dosi consigliate, la curcumina non sembrerebbe avere alcun effetto avverso nei confronti del frutto del concepimento o della donna in dolce attesa.

Detto ciò, vista la pressoché assenza di benefici reali, c’è da chiedersi se valga la pena scegliere questo tipo di supplemento in gravidanza.

Prostata

La curcumina è un principio attivo largamente utilizzato in diversi supplementi nutrizionali destinati alla salute della prostata – ad esempio, nelle prostatiti croniche, nell’ipertrofia prostatica benigna e come prevenzione verso il tumore specifico.

Il meccanismo implicato sarebbe, ancora una volta, quello dell’azione antiossidante e antinfiammatoria. Detto questo, sebbene un vecchio studio americano avesse proposto la curcumina come possibile agente benefico per queste condizioni, le evidenze contemporanee non supportano questa ipotesi.

Gastrite

Alcuni produttori di supplementi nutrizionali a base di curcumina la suggeriscono come rimedio non farmacologico contro alcuni disagi gastrici, ad esempio l’acidità di stomaco, la malattia da reflusso gastroesofageo e la gastrite.

Nessuna evidenza scientifica può sostenere questa ipotesi. Al contrario, chi lamenta una certa sensibilità della mucosa gastrica, la tendenza all’iperacidità e al reflusso dovrebbe invece limitare la maggior parte delle spezie – e, verosimilmente, gli estratti da esse ricavati.

I prodotti a base di curcumina e piperina, o anche il curry, sono oggettivamente da evitare in qualsiasi problematica legata all’esofago, allo stomaco e all’intestino.

Curcuma e funzione cognitiva

Nei roditori, la curcumina ha dimostrato di poter esercitare un’attenuazione del decadimento cognitivo sia nel morbo di Alzheimer che a seguito di una lesione cerebrale traumatica.

Ciò non è tuttavia dimostrato sull’uomo.

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Controindicazioni della curcumina: chi non deve assumere la curcuma?

I curcuminoidi sono ben tollerati fino a 8 g / die.

Alte dosi di curcumina possono causare, invece, nausea e disturbi gastrointestinali.

L’uso di curcumina con piperina può causare interazioni farmacologiche ed è quindi bene consultare il medico prima dell’assunzione.

È cancerogena?

Non solo la curcumina non previene il cancro ma, poiché interferisce con la proteina P53 – un soppressore tumorale – è stato anche ipotizzato che possa esercitare un effetto opposto (cancerogeno).

Ad ogni modo si tratta più che altro di deduzioni e non di dati oggettivamente misurati in vivo, tantomeno sull’uomo.

Come assumere la curcumina? Dose giornaliera

curcumina

La curcumina è un principio attivo scarsamente assorbibile. Per migliorarne l’assorbimento, è consigliabile assumerlo dopo i pasti.

Per compensare questo inconveniente, in commercio viene spesso proposta in associazione alla piperina (un estratto di pepe nero) o in combinazione con lipidi (BCM-95 ®e Meriva ®).

  • La dose consigliata di curcumina e piperina è di 500 mg per la prima e 20 mg per la seconda, per 3 volte al giorno – in totale 1500 mg di curcumina e 60 mg di piperina / die;
  • Per integrare BCM-95 ® (con oli essenziali), si consiglia di assumerne 500 mg per 2 volte al giorno – in totale 1000 mg / die);
  • Per integrare Meriva ® (con lecitina di soia), è raccomandabile assumerne 200–500 mg 2 volte al giorno – in totale 400-1000 mg / die.

Integrare la curcumina serve veramente? Evidenze scientifiche

La maggior parte degli effetti positivi attribuiti alla curcuma è stata osservata su modelli murini e non sull’uomo.

Sulle cavie, la curcuma ha dimostrato di migliorare il decadimento cognitivo attribuibile al Morbo di Alzheimer e quello associato a lesione cerebrale traumatica.

In studi controllati eseguiti sull’uomo, la curcumina non ha mostrato effetti benefici rilevanti di natura cardio-metabolica (riduzione del colesterolo totale ed LDL), né riduzione della pressione sanguigna e nemmeno la moderazione della glicemia.

La riduzione del glucosio, quando osservata, è minima, probabilmente dovuta ad un effetto insulino-stimolante, e nel complesso incoerente.

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