Perchè dovresti praticare la breakdance?

Perchè dovresti praticare la breakdance?

O una delle meravigliose street dance degli ultimi 70 anni.

Avete mai tratto giovamento fisico ballando a ritmo di musica? Niente panico, la Zumba non è all’ordine del giorno, piuttosto parliamo di alcune forme d’arte, riconosciute oggi (anche) come discipline sportive, ovvero le Street dance. All’interno della grande famiglia delle Street dance esistono una moltitudine di stili, ed oggi ci focalizzeremo su Breaking ed Hip-Hop Stand Up.

Breakdance ovvero l’arte del Breaking

Il termine ‘breakdance’, è stato utilizzato dai media per definire l’arte del Breaking, ovvero quello che i ballerini (Bboys o Bgirls) ballavano in modo codificato sulla musica suonata dai DJ: i breakbeat.

Il Breaking cresce come forma artistica espressiva alla pari delle altre 4 principali discipline quali il DJing (musica), l’MCing (rap), il Writing  (graffiti art) e la più nobile delle arti che è la conoscenza o Knowledge.

Le principali street dance hanno un vocabolario, ovvero un insieme di movimenti o stili che sono stati riconosciuti a livello globale dalla comunità di ballerini e dai quali ciascun appassionato affonda le proprie mani per poterne giovare.

Il Breaking  è caratterizzato principalmente da 4 tipi di movimenti. Difficilmente vedrete un Bboy o una Bgirl separarli a meno che non sia voluto, questo perché nella danza si tende a non spezzare il racconto ed il flusso emotivo che guida il racconto, detto appunto flow:

  • Toprock: tutti i passi in cui il Bboy/la Bgirl balla in piedi e viene usato solitamente per preparare la fase di DownRock più conosciuta come…
  • …footwork! I footwork sono giochi di gambe, movimenti svolti a pochi centimetri dal pavimento spesso eseguiti con il supporto delle mani a terra e in cui il ballerino può inserire degli stance, più comunemente conosciuti come freeze.
  • I freeze sono dei veri e propri blocchi, potremmo definirli come delle fotografie ovvero posizioni statiche eseguite solitamente a conclusione di una frase di footwork o di powermoves.
  • Powermoves: sulle powermoves ci sarebbe da aprire un’enorme capitolo. Basti sapere che sono i movimenti più energici e dinamici che un Bboy e una Bgirl possano fare!
    Il concetto è di concentrare una enorme quantità di energia (potenza esplosiva) all’interno di un movimento, tendenzialmente rotatorio. Alcune delle più famose sono appunto il Backspin, l’Headspin ed il 1990, in cui la rotazione avviene su una parte specifica del corpo.

L’Hip-Hop Stand Up è caratterizzato da un vocabolario di Foundation che attingono principalmente dal breakin’ e dalle Party Social dances, tutte quelle danze di natura sociale come ChaChaCha, Mambo, Twist, Charleston, Wop etc..

Tra le più utilizzate e facili da apprendere perché vicine a schemi motori base riconosciamo le seguenti quattro:

  1. Running Man
  2. Kriss Kross
  3. Happy Feet
  4. Roger Rabbit

Queste sono appunto basate su posture quotidiane come lo stare in piedi (ortostatismo) o il camminare (e quindi l’apertura sagittale delle gambe), ricordiamo comunque che nascono e si diffondono nel tempo in contesti sociali come forma di espressione di gruppo e spesso riconducono ad un momento sociale specifico.

 Quali benefici comporta praticare street dance?

 Questi stili aiutano talvolta a sviluppare importanti qualità quali la propriocezione, il ritmo e varie forme di capacità coordinative speciali e condizionali, ma è stato anche dimostrato tramite una ricerca del Hip Hop Dance Experience Linked to Sociocognitive Ability Justin W. Bonny1,2*, Jenna C. Lindberg1 , Marc C. Pacampara1 1 foundry10, Seattle, Washington, United States of America, 2 Department of Psychology, Morgan State University, Baltimore, Maryland, United States of America che praticare una Street Dance ha dei notevoli impatti sull’apprendimento legato a materie accademiche STEAM ( Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) perché svilupperebbe alcune capacità mentali quali ad esempio la rotazione mentale.

Inclusività

Oltre a questo, la Street Dance è particolarmente inclusiva, infatti è possibile praticarla anche in caso di patologie croniche o disabilità, portando benefici non solo a livello fisico ma anche a livello psicologico.

Quello che conta nella street dance è il livello che si riesce a raggiungere tramite la propria costanza negli allenamenti! Che tu sia uomo, donna, bambino, portatore di disabilità o altro non importa, sul dance floor siamo tutti uguali.

Vi lasciamo qualche esempio video:

  • Ill Abilities: crew di Bboys con diverse disabilità che competono nelle competizioni più importanti e che si impegnano nel promuovere il Breaking ai bambini con disabilità :

 

  • Popping for Parkinson: progetto mirato al miglioramento della qualità della vita di persone affette dal morbo di Parkinson attraverso l’uso del Pop ovvero il controllo muscolare attraverso contrazioni mirate

 Il divertimento non ha mai fine

Nella nostra esperienza come atleti, ballerini e insegnanti spesso notiamo che chi inizia ad approcciarsi a queste danze lo fa per curiosità o apprezzamento della musica cosiddetta black, il che è già una buona spinta motivazionale, ma a livello motorio si pongono il problema di essere inadeguati o limitati o che non faccia per loro fare fatica. Ecco a tutti coloro che si trovano in questa fase possiamo consigliare di non mollare e continuare a studiare chiedendosi ogni giorno perché ballano e perché ballano quel determinato stile di danza. Molti nostri allievi o amici (come noi d’altronde) si sono ricreduti dopo anni di attività, ringraziando addirittura il giorno che hanno iniziato.

Concludiamo dicendo che quando pratichi una street dance il divertimento non ha mai fine, a livello sociale ti porta a confrontarti e a migliorare e crescere ogni giorno, e con il giusto metodo apporta anche un beneficio alle tue abilità fisiche [oltre che estetiche]. Che fai allora, ti unisci a noi o vai a ballare Zumba?

Facciamo un po’ di chiarezza

È necessario specificare, seppur in modo molto sintetico e rapido, che quando si parla di danze si parla prima di tutto di culture. Non esiste una danza, con un impatto mondiale, che non abbia le proprie radici all’interno di una cultura.

L’Hip Hop è una Cultura
L’Hip Hop è una cultura, nata nel Bronx di New York di inizio della seconda metà degli anni ‘70 e che ha raggiunto l’apice del successo soprattutto grazie a diversi avvenimenti nella storia musicale, quali il primo singolo rap ad entrare nella Top Charts 40 del ‘79 ( “Rapper’s Delight” del gruppo musicale SugarHill Gang), e il primo contratto musicale con una Major (la Mercury Records) di un rapper (Kurtis Blow), sempre nello stesso anno; questi avvenimenti portano l’Hip Hop ad una rinascita nella seconda metà degli anni ‘80 fino alla prima metà dei ‘90, periodo definito a livello mainstream come la Golden Age dell’Hip Hop (l’Età dell’Oro) in quanto molto proficuo e di enorme visibilità per la musica Hip Hop e di conseguenza per la cultura.

Noi traiamo molta ispirazione da questa cultura e utilizziamo la danza di cui fa parte per divertirci, perché di questo parliamo oggi: dell’enorme divertimento che si prova nel ballare una street dance.

PIETRO COMINI – Laureato magistrale in Scienze Motorie Preventive ed Adattate, docente di educazione fisica, personal trainer, insegnante di breaking.

INSTAGRAM: https://instagram.com/pietrocomo?igshid=1kugdrwti42y5

FRANCESCO CAVALLERI – Laureato magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport, preparatore atletico/personal trainer, insegnante di Street Dance.

INSTAGRAM: https://instagram.com/francescobreakcavalleri?igshid=10u0ydldb6bsk

 

 

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Andrea Biasci

Fondatore del Project inVictus e autore di Project Nutrition, il libro sulla nutrizione con più di 90 000 copie vendute, che unisce la teoria alla pratica su base scientifica. Laureato in Scienze Motorie e nella magistrale in Scienze della Nutrizione Umana. Per anni è stato Professore Universitario a contratto presso l'Università degli Studi di Milano. Maggiori informazioni

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