Utilizzare i pesetti per aumentare la velocità delle tecniche di pugno serve realmente al praticamente di SDC?

Utilizzare i pesetti per aumentare la velocità delle tecniche di pugno serve realmente al praticamente di SDC

Chi è entrato almeno più di una volta in una palestra di Pugilato, si sarà sicuramente imbattuto in una delle pratiche più diffuse tra i pugili: le ripetute e la Shadow Boxing (il cosiddetto “vuoto” o ancora “Boxe con l’ombra”) effettuate impugnando dei piccoli pesi tipicamente da 0.5-2Kg l’uno.
Ora questa pratica è utile o inutile? Serve o non serve? Fa migliorare o non migliorare la Velocità e la Potenza dei colpi? Nel caso, come potrebbe essere quantificabile tale miglioramento?
Tecnicamente questa pratica rientra nel vasto insieme dei gesti atletici specifici sovraccaricati.
Vediamo concretamente di analizzarne le caratteristiche e nel caso sfatarne qualche mito.
Utilizzare i pesetti per aumentare la velocità delle tecniche di pugno serve realmente al praticamente di SDC

Articolo di Alain Riccaldi

UN PO’ DI STORIA

Se ci sono tre cose che la Madre Russia ha importato con successo nell’Occidente e sono in rigoroso ordine preferenziale dell’autore:
1) Le fighe.
2) I metodi di preparazione atletica.
3) La Vodka.

Per lo scopo di questo articolo due di queste cose non verranno trattate. Esatto!…
Non rimane che parlare dei metodi di preparazione atletica… Mentre qui solo da pochi anni si è iniziato ad analizzare concretamente alcune pratiche diffuse ma dubbie nella preparazione atletica per SDC, in Russia sono oltre 40 anni che sono stati condotti diversi studi per determinare l’utilità o meno dell’effettuare gesti atletici specifici appesantiti (cioè sovraccaricati con un peso: Bilanciere, manubri, slitte e altri attrezzi specifici e aspecifici).
Diversi testi sono stati pubblicati e diversi autori si sono espressi. Zatsiorsky, Verkhoshansky, giusto per citare due nomi abbastanza noti a tutti.
Questi studi furono condotti inizialmente su soggetti provenienti dall’atletica pesante, quindi vale a dire: Lanciatori del disco, del giavellotto e del martello per lo più. Gli studi evidenziarono che gli allenamenti effettuati utilizzando questi attrezzi specifici di peso superiore (dischi, giavellotti, martelli), replicando dunque il gesto atletico specifico di gara, non andavano poi a determinare nessun effettivo miglioramento.
Si era osservato e dimostrato, che l’atleta imparava a lavorare meglio e migliorare la sua performance con l’attrezzo di pezzatura superiore in termini di peso, ma poi peggiorava, in molti casi, la performance con l’attrezzo di pezzatura da gara originale.
Fenomeni simili si sono riscontrati anche nel Girevoy, lo sport delle Kettlebells, dove i girevik provando a migliorare numericamente la performance con le 24Kg usando le 32Kg per esempio, si accorsero che la performance con le 24Kg non  migliorava particolarmente ed in taluni casi  poteva anche peggiorare.
Quello che tutti questi studi avevano dimostrato era lo sviluppo di uno schema motorio del gesto atletico specifico dello sport di rifermento che risultava si simile ma non effettivamente uguale.

Nei moderni manuali di atletica pesante, tutti questi fattori vengono tenuti in forte considerazione quando si parla di trasformazione della Forza Massimale generale in Forza Speciale. Qui di seguito un estratto da:
La forza speciale nel lancio del disco” Nuova Atletica n°137 – Prof Angius Francesco:
Movimento 5:
Lancio palle anatomiche e/o con maniglia contro la rete
L’atleta effettua dei lanci da fermo o completi contro una rete contro una rete o un muro con palle
anatomiche e/o con maniglia più pesanti dell’attrezzo di gara.
Obiettivo: sviluppo forza specifica nel gesto di gara.
Esercizio con grandissima correlazione spazio/temporale (cinematico/dinamica) con il gesto di gara.
Se si effettua solo il finale si possono usare carichi maggiori, se si esegue il gesto completo non si deve
eccedere nell’appesantire l’attrezzo pena la diminuzione dell’attinenza con la tecnica di gara.

VANTAGGI E SVANTAGGI NELL’UTILIZZO DEI PESETTI PER SOVVRACCARICARE LE TECNICHE DI PUGNO.

Sulla base delle considerazione fatte in precedenza risulta chiaro che anche nella pratica dei colpi di pugno della Boxe appesantiti da dei sovraccarichi esterni si vada incontro ad una modificazione più o meno sostanziale di quello che è lo schema motorio del pugno. Maggiore è il peso del sovraccarico maggiore sarà l’alterazione dello schema motorio originale. Ma perché avviene l’alterazione dello schema motorio del gesto atletico specifico?
Fondamentalmente per tutta una serie di ragioni e di fenomeni che si verificano simultaneamente.
Approssimativamente quel che si verifica è una modificazione del reclutamento e della coordinazione neuromuscolare causata dall’alterazione delle curve di Forza/Potenza specifiche, ne consegue un timing differente del colpo di pugno stesso.
Ma perché?
Perché il sovraccarico, il nostro pesetto, determina più o meno volontariamente nell’atleta, la modificazione degli angoli e della traiettoria del pugno: Il peso forza l’arto a seguire una traiettoria si rettilinea ma tendenzialmente direzionata verso il basso a causa delle forze gravitazionali che agiscono sull’arto sovraccaricato.
Inoltre per salvaguardare le articolazioni della spalla e del gomito, l’atleta si trova costretto ad arrestare il colpo prima della completa estensione dell’arto, se questo tuttavia si verifica anche nell’esecuzione dei colpi normali non sovraccaricati, in questo caso il tutto viene accentuato.
Il pesetto impugnato, determina inoltre l’incompleta chiusura della mano a formare il pugno, sulle dita della mani impegnate ad afferrare saldamente i pesetti possono verificarsi fenomeni di vasocostrizione e affaticamento muscolare.

Adesso, oggettivamente, questa pratica non ha mai ucciso nessuno, oltre che dare un feedback positivo di aumentata velocità dei colpi (il più delle volte soggettivo ma non oggettivo in quanto non sottoposto a valutazione quantificabile) permette di andare a lavorare sulla Forza Resistente locale dei muscoli chiamati in causa nel tenere alta la guardia come spalle e trapezi.
Il punto chiave è domandarsi se conviene investire tempo su questa pratica.
Possono essere quantificabili e misurabili eventuali benefici di questa pratica?
Eventuali benefici poi, siamo sicuri non essere imputabili piuttosto ad altre metodologie di allenamento? Ammesso che possiamo determinare un’aumentata velocità del colpo tramite accelerometri a fotocellula, chi mi dice che questo incremento prestativo non proviene invece da una migliore attivazione neuromuscolare magari grazie ad una panca piana tecnica, a un lavoro oculato sul Push Jerk oppure ad una sapiente trasformazione di Forza massimale in Forza Speciale tramite uso di palle mediche?
Non sarebbe meglio investire il tempo a disposizione, spesso mai sufficiente tra l’altro, in pratiche più consolidate?
Sono domande che ognuno deve porsi.

Quindi, fare 5-10’ al giorno di lavoro con i pesetti quali reali benefici potrebbe dare?
Il rischio è di fare troppo poco per incrementare la Velocità e la Potenza dei colpi e di fare invece quanto basta per alterare, come abbiamo visto, il corretto schema motorio dei nostri colpi.

UNA SOLUZIONE INTELLIGENTE

Per migliorare la Forza Resistente e la resistenza muscolare delle spalle e dei trapezi, si può agire sia in maniera aspecifica sia soprattutto in maniera specifica. Nel primo caso si posso utilizzare un sacco di metodi e di esercizi per potenziare quel che sono i muscoli adibiti fondamentalmente al tenere alta guardia senza affaticare la postura. Dai metodi a serie in esaurimento lattacide che Verkhoshansky chiamava Refusal Method, ai metodi di lavoro in condizioni di ipossia localizzata come il Tempo Method, fino alle quantità industriali di Hindu Push Ups e Handstand Push Ups caratteristici dei metodi di lavoro a corpo libero thailandesi.
Nel secondo caso, il più importante, tanto lavoro qualitativo e quantitativo specifico come ripetute al sacco, lavori ai colpitori e quant’altro. Perché come si sente dire spesso, e a ragione, la Forza in sala pesi e la resistenza sul ring…

Per migliorare la vera e propria Forza Esplosiva del colpo, utile ed efficace risulta essere una sapiente trasformazione della Forza massimale generale in Forza Speciale tramite l’impiego di esercizi che secondo la classificazione di Bordarchuk rientrano nella categoria SPE Specialized Preparatory Exercises , vale a dire per esempio in questo caso i lanci con palla medica (i cosidetti Shot Put)

Infine, nella pratica della Boxe a vuoto e delle ripetute a vuoto, al posto dei pesetti, perché non utilizzare i guantoni stessi di pezzatura ufficiale da gara (10 oz.) o anche di pezzatura leggermente superiore (12 oz.)?
Il guantone è a tutti gli effetti parte integrante del gesto atletico specifico, non ne altera quindi lo schema motorio, anzi lo rifinisce nel caso. Il guantone rappresenta quindi per certi versi un sovraccarico naturale, vi abitua a lavorare con le stesse dinamiche del combattimento ufficiale, permettendovi di non andare a modificare in negativo quello che è il timing caratteristico dei pugni.

Come spesso accade nel caso delle pratiche tradizionali che fin dalla notte dei tempi si sono viste nelle palestre, non sempre queste risultano corrette e non sempre queste determinano davvero dei benefici. Analizzate con cura e raziocinio quel che fate o che vi fanno fare, e domandatevi se davvero potete ottenere un miglioramento oggettivamente quantificabile e non soltanto un lavoro supplementare figlio più della tradizione che di altro. Perché spesso tradizione e moda, quando negative, sono due facce della stessa medaglia.

Articolo di Alain Riccaldi

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Andrea Biasci

Fondatore del Project inVictus e autore di Project Nutrition, il libro sulla nutrizione con più di 90 000 copie vendute, che unisce la teoria alla pratica su base scientifica. Laureato in Scienze Motorie e nella magistrale in Scienze della Nutrizione Umana. Per anni è stato Professore Universitario a contratto presso l'Università degli Studi di Milano. Maggiori informazioni

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