Mal di schiena ed allenamento

Mal di schiena allenamento

Hai iniziato ad allenarti, oppure lo fai da tempo, ma un fastidio lombare si affaccia…Attenzione a non sottovalutare una Lombalgia! Cosa dobbiamo sapere se abbiamo mal di schiena e ci alleniamo.

palestra mal di schiena

Quella patologia che spesso viene genericamente chiamata “mal di schiena” è una sindrome complessa, che prima viene accertata e trattata, e meno saranno le conseguenze. Infatti la maggior parte delle persone tende a sottovalutare i sintomi di un mal di schiena, prendendo degli antinfiammatori, e mettendo la testa sotto la sabbia, senza indagare la natura del fastidio.

L’iter corretto, è quello di iniziare da una lastra, un esame relativamente economico e veloce, ma in grado di mettere in evidenza molte patologie a carico della colonna lombare, come uno schiacciamento vertebrale, uno scivolamento vertebrale (spondilolistesi), o la modifica della curva lombare (iperlordosi o ipolordosi), o una frattura.

lombalgia radiografia

  • Lo schiacciamento vertebrale è una condizione in cui il disco che si frappone tra due vertebre, tende a perdere idratazione, determinando un minore spazio intervertebrale. Radiograficamente si nota facilmente, tale condizione e presuppone che ci sia una fuoriuscita di disco (erniazione), o un invecchiamento con disidratazione delle strutture discali
  • La spondilolistesi è una condizione in cui a causa di una rottura dell’istmo vertebrale (generalmente congenita, ma anche traumatica), si ha uno scivolamento di una vertebra in avanti, con probelmatiche serie che provocano dolore pressocchè cronico, e in taluni casi, necessita di un intervento di stabilizzazione.
  • L’iperlordosi o l’ipolordosi è una condizione per cui si modifica la curvatura fisiologica del tratto lombare, determinando un funzionamento errato della dinamica vertebrale, con degenerazione di uno o più dischi intervertebrali. Tale condizione si può correggere nel bambino, ma nell’adulto è opportuno un continuo follow up per evidenziare un peggioramento della situazione.

Solo in caso di ulteriori dubbi è opportuno procedere con esami maggiormente specifici come la risonanza magnetica che possono evidenziare meglio danni a carico del disco, e una compromissione del rapporto tra disco e radice nervosa, che possono provocare delle lombosciatalgie.

Quali sono i passi corretti da seguire per risolvere il proprio problema di mal di schiena?

Per prima cosa, subito dopo aver effettuato la lastra è importante rivolgersi ad un medico che saprà indagare e consigliare se vale la pena approfondire con la risonanza, oppure basta solamente la lastra. Tante volte vedo persone che saltano il primo passaggio, perchè pensano che la risonanza sia migliore, senza sapere che i due esami sono complementari, non sostitutivi!

Accertato il motivo della lombalgia si procede per step:

1) Se il dolore è di natura infiammatoria, sarà opportuno procedere con delle sedute di fisioterapia, per decontrarre la zona, mobilizzare il tratto con delle manipolazioni vertebrali e sfiammare i tessuti con macchinari quali la Tecarterapia, il Laser, o l’ipertermia.

2) Passata la prima fase, meramente sintomatica, si deve procedere con il trattamento sulla causa, che a parte le motivazioni traumatiche, è sempre di natura postulare.

3) La rieducazione posturale è una tipologia di trattamento volta all’allungamento della catena muscolare posteriore o anteriore (secondo il metodo Souchard), e soprattutto nella prima fase è fondamentale eseguirla con sedute settimanali (non più di 1 a settimana per permettere al corpo di assimilare i “cambiamenti posturali imposti nella seduta“), e sopratutto deve essere personalizzata in quanto ogni tipo di causa necessità di aggiustamenti specifici e progressivi. E’ essenziale comprendere che i problemi posturali sono di natura soggettiva e vanno trattati individualmente. Se mettiamo tutti ad allungare la colonna (appiattendola) miglioreremo chi soffre d’iperlordosi ma peggioreremo chi soffre ipolordosi, per esempio.

4) Quando il dolore è scomparso si può ritornare al normale allenamento, magari ponendo attenzione al rinforzo della muscolatura del “core” e mediante esercizi isometrici della muscolatura lombare. L’esercizio fisico è terapeutico alla guarigione. Non siamo fatti per stare fermi e non muoverci. Non abbiate paura d’allenarvi, abbiate piuttosto paura d’allenarvi male.

Mal di schiena ed allenamento: conclusioni

Quindi in definitiva, il trattamento migliore è certamente quello di rendersi conto in anticipo dei sintomi che il corpo fornisce e trattare immediatamente la patologia, in quanto da una semplice lombalgia, è facile il passo verso una protusione o un’ernia, con tutte le aggravanti che ne conseguono.

I consigli che possiamo dare sono:

  1. Eseguire sempre correttamente gli esercizi, rispettando gli adattamenti anatomici. Legamenti, tendini, capsule articolari si rinforzano più lentamente rispetto ai muscoli ed hanno adattamenti più lenti.
  2. Eseguire sempre esercizi di mobilità articolare, che non vanno intesi come stretching muscolare. La mobilità articolare permette alla colonna vertebrale di mantenere i suoi range fisiologici, tra una vertebra e l’altra.
  3. Eseguire sempre dello stretching, soprattutto attivo. La stabilità spinale è data sia dalla lunghezza dei suoi tiranti, sia dalla capacità di contrarsi. Schiene troppo rigide, ma anche troppo mobili, posso portare ugualmente ad infortuni ed infiammazioni.

Se soffriamo di lombalgia e mal di schiena, dobbiamo vedere nell’allenamento un alleato alla nostra salute lombare, non una causa.

L’articolo: Lombalgia come interpretare i sintomi è del Dottor David di Segni

Note dell’autore

Il Dottor David di Segni lavora a Roman nel centro Mdm fisioterapia, si è laureato nel 2003 presso l’univerità degli studi di Roma “La sapienza” con votazione di 110 e lode
Ho lavorato da sempre in campo Ortopedico, respiratorio
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Andrea Biasci

Fondatore del Project inVictus e autore di Project Nutrition, il libro sulla nutrizione con più di 90 000 copie vendute, che unisce la teoria alla pratica su base scientifica. Laureato in Scienze Motorie e nella magistrale in Scienze della Nutrizione Umana. Per anni è stato Professore Universitario a contratto presso l'Università degli Studi di Milano. Maggiori informazioni

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